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News
Home News Page 4
08 MagNews

Impresa SIcura: il bando di Invitalia che rimborsa mascherine e DPI.

8 Maggio 2020

Il bando Impresa SIcura di Invitalia, attivato a maggio, risponde a questa esigenza e punta a sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese italiane di qualsiasi dimensione.

Per molte aziende italiane ÃĻ iniziata, il 4 maggio, la FASE 2. Una ripresa dei processi produttivi nel rispetto del distanziamento interpersonale e delle norme di sicurezza disposte dal governo nei diversi Dpcm e dalla task force guidata da Vittorio Colao. 

La riapertura durante la fase 2 prevede pulizia e sanificazione: sia per le aziende che per i negozi gli ambienti di lavoro devono essere sanificati e la pulizia deve essere effettuata almeno due volte al giorno. Misurazione della temperatura dei lavoratori con termo scanner. Disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani: i dispenser di gel disinfettante devono essere collocati accanto a tastiere, schermi touch e strumentazione condivisa. Mascherine e guanti; il  personale deve avere a disposizione DPI, specialmente nei casi in cui si lavora a stretto contatto con le persone. L’uso della mascherina ÃĻ prescritto dal dpcm negli ambienti chiusi e in tutte le fasi lavorative in cui non ÃĻ garantito il distanziamento interpersonale. 

Adeguarsi a tali norme richiede da parte delle aziende uno sforzo non solo organizzativo, ma anche economico. 

La dotazione giornaliera di un gran numero di dispositivi di protezione individuale, quali mascherine, guanti, calzari, copricapi, visiere per la protezione oculare ÃĻ una esigenza immediata e indispensabile per far ripartire l’economia del paese in sicurezza.

In cosa consiste il bando Impresa SIcura.

Dopo il Decreto Liquidità, dal Cura Italia arrivano i primi aiuti alle Aziende. 

Sono stati stanziati 50 milioni di euro (secondo quanto disposto dall art. 43.1 del Decreto Legge Cura Italia del 17 marzo 2020) per supportare la ripresa delle attività produttive in sicurezza e nel rispetto delle norme per il contenimento del Covid- 19.

Il bando consente di ottenere un rimborso delle spese sostenute per l’acquisto dei dispositivi e strumenti per la protezione individuale al fine di contenere e contrastare l’emergenza epidemiologica COVID-19.

Chi puÃē partecipare al bando Impresa SIcura?

Il bando si rivolge a tutte le imprese, indipendentemente dalla dimensione, dalla forma giuridica e dal settore economico in cui operano che, alla data di presentazione della domanda di rimborso, rispettano questi requisiti:

  1. Essere regolarmente costituite e iscritte come “attive” nel Registro delle imprese.
  2. Avere sede principale o secondaria sul territorio nazionale.
  3. Essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria e non sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria.

Come si ottiene il rimborso?

Il bando Impresa SIcura prevede 3 fasi:

1. Prenotazione del rimborso.

Le imprese interessate possono inviare la prenotazione del rimborso dall’11 al 18 maggio 2020, dal lunedÃŽ al venerdÃŽ, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, attraverso lo sportello informatico dedicato:  https://prenotazione.dpi.invitalia.it/.

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Ti aiutiamo a partecipare al bando e a ottenere il rimborso per la tua azienda.

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Ti aiutiamo a partecipare al bando e a ottenere il rimborso per la tua azienda.Numero verde Aiuti alle imprse Decreto Cura Italia

2. Pubblicazione dell’elenco delle prenotazioni.

Invitalia pubblicherà l’elenco di tutte le imprese che hanno inoltrato la prenotazione, in ordine cronologico, specificando le prenotazioni ammesse a presentare domanda di rimborso e le prenotazioni risultate non ammissibili.

3. Presentazione della domanda di rimborso.

Le imprese ammesse, potranno compilare la domanda di rimborso dalle ore 10.00 del 26 maggio 2020 alle ore 17.00 dell’11 giugno 2020 attraverso la procedura informatica che sarà attivata sul sito web dell’Agenzia. SCARICA IL FACSIMILE DEL MODULO DI DOMANDA.

Cosa rimborsa il bando Impresa SIcura?

Le aziende che avranno accesso al bando potranno richiedere  il rimborso delle spese per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale, sostenute tra il 17 marzo 2020 e la data di invio della domanda di rimborso. 

Nello specifico ÃĻ ammesso il rimborso di:

  • mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3;
  • guanti in lattice, in vinile e in nitrile;
  • dispositivi per protezione oculare;
  • indumenti di protezione quali tute e/o camici;
  • calzari e/o sovrascarpe;
  • cuffie e/o copricapi;
  • dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea;
  • detergenti e soluzioni disinfettanti/antisettici.

L’importo massimo rimborsabile ÃĻ di 500 euro per ciascun addetto dell’impresa richiedente e fino a 150mila euro per impresa.

I rimborsi verranno effettuati entro il mese di giugno.

Per ulteriori chiarimenti puoi consultare la sezione delle FAQ sul sito INVITALIA.

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04 MagNews

Quale sarà lo scenario post-Covid per le aziende italiane?

4 Maggio 2020

L’emergenza sanitaria del Coronavirus, Covid-19, sta disegnando nuovi scenari e delineando nuovi percorsi per le imprese italiane. L’innovazione tecnologica, gli strumenti digitali e l’adozione di tecnologia capaci di valorizzare le opportunità della X-Reality si impongono come una necessità in quello che sarà lo scenario post-covid per le aziende italiane. In gioco non c’ÃĻ piÃđ solo la competitività aziendale, ma la sopravvivenza della aziende stesse. Distanziamento sociale e misure di sicurezza saranno le priorità con cui imparare a convivere. 

Confindustria e la seconda indagine su imprese e Coronavirus

Ma qual ÃĻ, oggi, il sentiment delle imprese?A questa domanda prova a rispondere la seconda Indagine sugli effetti del Covid-19 per le imprese italiane, promossa da Confindustria.

L’obiettivo del questionario sottoposto alle aziende ÃĻ quello di indagare gli effetti della pandemia da Covid-19 sulle attività delle imprese italiane e dare voce ai protagonisti del tessuto economico.

Il ritratto che emerge dall’analisi delle risposte delle 4.420 imprese coinvolte non ÃĻ certo positivo. Ecco i risultati dell’Indagine sugli effetti del Covid-19 per le imprese italiane in pillole. Per scaricare il report completo clicca qui.

  • Aumenta, rispetto all’analisi del mese precedente, la percentuale di imprese con percezione negativa degli impatti (97,2% vs 67,2%).
  • Aumenta la quota di imprese che ha subito danni molto gravi (43,7% vs 14,4%).
  • Il 36,5% del campione, dopo l’emanazione dei DPCM del 22 e del 25 marzo, ha dovuto chiudere l’attività, il 33,8% l’ha chiusa parzialmente.
  • Il 26,4% dei dipendenti ÃĻ in smart working, il 43,0% inattivo. Il 53,1% dei lavoratori, inoltre, potrebbe dover ricorrere ad ammortizzatori sociali.
  • Rispetto a marzo 2019, il fatturato cala del 32,6% e le ore lavorate del 32,5% delle ore lavorate. Nelle imprese con meno di 10 dipendenti i dati toccano rispettivamente il 39,7% e il 37,3%.
  • Per l’84,5% del campione i problemi sono legati al rallentamento della domanda nel mercato domestico e nel mercato internazionale.
  • Il 59,3% segnala problematiche relative alla gestione delle attività.
  • Il 78,2% degli imprenditori dichiara di sentirsi disarmato e di non poter che attendere il ritorno alla normalità.

Ecco come le aziende possono prepararsi al ritorno alle attività.

In questo scenario cosÃŽ complesso si delineano le direttive per affrontare la fase del post-covid e molte Imprese hanno scelto di cogliere l’opportunità del momento, valutando piani di finanziamento e investimento basati sulle misure del D.L. Cura Italia.

La riconversione aziendale, il ripensamento di spazi e procedure, la digitalizzazione dei processi e l’introduzione di modelli innovativi di business con tecnologie per l’industria 4.0 sono alcune delle azioni che possono traghettare le aziende oltre la crisi e offrire una vera opportunità di crescite e miglioramento negli scenari post-covid.

Un incentivo importante, dunque, per proseguire le attività e cogliere l’occasione di innovare la propria azienda.

Tuttavia non sempre ÃĻ facile orientarsi in una tale prospettiva. Ecco perchÃĐ una consulenza mirata puÃē aiutare le imprese ad accedere agli incentivi presentati dal decreto Cura Italia e Liquidità e a organizzare un piano di investimenti basato su una reale valutazione dei bisogni e dei costi. Abbiamo attivato un numero verde per offrire ai nostri clienti, e non solo, una prima consulenza gratuita per valutare le opportunità migliori del momento e rispondere in mode efficace alla crisi post-covid. ACCEDI ALLA CONSULENZA GRATUITA. ]Non tutte le aziende hanno potuto ridisegnare in corsa i propri modelli produttivi, dovranno, tuttavia, una volta passata la fase di emergenza, fare i conti con nuovi strumenti, nuovi percorsi e nuovi piani. Nulla, infatti, sarà piÃđ come prima per il tessuto produttivo italiano. Non si tratta di uno slogan semplice, ma di quei segni tangibili lasciati dal lockdown e dalle misure imposte dalla diffusione del virus.

Oltre la fase 2: gli scenari post-covid.

Si ÃĻ a lungo discusso della “fase 2”, ma per ridisegnare i propri piani imprenditoriali ÃĻ fondamentale guardare oltre. Le prime, timide aperture del 27 aprile, seguite da quelle del 4 maggio, hanno in parte proiettato le aziende verso gli scenari post-covid. Ma  L’obiettivo ÃĻ quello di una nuova quotidianità, anche per le imprese. Produrre, progettare, vendere, come sempre, ma con strumenti diversi. Il periodo di convivenza con il Covid-19, con il quale dovremo presto fare i conti, deve spronare le aziende a ristrutturarsi per affrontare, con fiducia, il nuovo orizzonte che si aprirà con il passare della fase 2.

Dalla sanificazione allo smart working: cosa cambia nel post-covid.

La prima trasformazione importante riguarda, per aziende, studi e attività commerciale, le norme sulla sicurezza. Fondamentale sarà il ricorso alla sanificazione degli ambienti e delle attrezzature, tanto che anche per questa attività sono stati previsti incentivi ad hoc. 

Sarà necessario intervenire, solo per fare qualche esempio, su:

  • Orari di ingresso e uscita dei dipendenti.
  • La condivisione degli spazi comuni e degli ascensori, oltre che delle aree di carico e scarico ove presenti.
  • La  gestione degli spazi di lavoro e delle attrezzature condivise, come le stampanti.
  • L’adozione di dispositivi di protezione individuali conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
  • I sistemi di ventilazione
  • L’opportunità di convocare riunioni, da sostituire preferibilmente con modalità telematiche.
  • La necessità di incrementare la sorveglianza sanitaria negli ambienti di lavoro.
  • La possibilità di adottare lo smart working come modalità lavorativa stabile (anche solo per alcuni giorni alla settimana).

Un contributo importante, perÃē, per rispondere a queste nuove esigenze e ridurre e decentralizzare la condivisione di ambienti e strumentazioni, arriva dall’innovazione tecnologica. 

È il caso delle tecnologie basate sulla X-Reality, che consentono di ricostruire ambienti solo apparentemente condivisi. Le potenzialità di queste nuove tecnologie sono ormai evidenti e la strada per la nuova impresa, passa certamente da una loro valorizzazione non piÃđ soltanto in ambito 4.0. 

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16 AprNews

Ecco come i big data possono contrastare la diffusione del Coronavirus.

16 Aprile 2020

Che ruolo svolgono i big data?

Nell’attuale emergenza sanitaria, il contributo proveniente dall’analisi e dalla valorizzazione dei dati ÃĻ fondamentale al punto di aver portato a una svolta epocale: Apple e Google che collaborano per un progetto sul contact tracing.

La sfida della tecnologia ai tempi del Coronavirus.

Big data e analisi dei dati rientrano tra le tecnologie abilitanti previste dal MISE come driver per l’innovazione delle imprese, anche di quelle piccole e medie. Oggi rappresentano una risposta efficace all’emergenza sanitaria, ma anche quando la tempesta sarà passata le competenze legate a questi ambiti saranno determinanti per le competitività aziendale. Quando si parla di “big data” ci si riferisce a quantità di dati molto importanti, nell’ordine dei miliardi: proprio in questa categoria ricadono, ad esempio, i dati sulla posizione che salviamo nelle nostre timeline o i codici univoci generati continuamente da ogni utente nel sistema di tracciamento previsto da Google ed Apple. Tuttavia le tecniche sviluppate per gestire queste grandi quantità di informazione possono essere utilissime anche su insieme piÃđ ridotti, ogni volta che loro numerosità ne impedisce o ne rende inefficiente il trattamento con altri metodi. Ecco come affianchiamo le PMI in questa sfida: analizziamo il processo di innovazione tecnologica individuiamo e gestiamo la richiesta di finanziamenti e ci occupiamo della pratica per gli incentivi fiscali previsti dal Piano Transizione 4.0 del MiSE: Bonus Formazione 4.0, Bonus Investimenti Sud, Credito d’imposta per beni strumentali.

PerchÃĐ i dati sono importanti quando parliamo di Covid-19?

Fin dalle prime notizie legate alla diffusione del contagio ÃĻ apparsa chiara la centralità dei dati nello scenario dell’emergenza Coronavirus. Da un lato molti hanno subito pensato che rendere pubblici e accessibili i dati relativi agli spostamenti e ai pazienti positivi avrebbe permesso di elaborare strategie, previsioni e analisi per contribuire a limitare i contagi, dall’altro questo approccio poneva una quantità di problemi relativi al rispetto della privacy, sia per i dati sensibili, ma piÃđ in generale, per l’identificazione degli utenti.

Dalla diagnosi ai trattamenti.

Come possono essere utilizzati, quindi, i big data? Nella situazione attuale i big data hanno trovato molteplici applicazioni dal campo campo biomedico a quello del monitoraggio e della sicurezza.

Ecco alcuni esempi di come i dati stanno contribuendo a combattere il coronavirus senza violare la privacy.

È possibile, ad esempio, rendere anonime le informazioni slegandole dall’identità dell’utente oppure aggregare i dati costruendo mappe basate solo sui loro effetti o ancora conservare i dati sul dispositivo dell’utente e condividerne solo una parte specifica per effettuare calcoli opportuni.

Se, a volte, questi dati sembrano senza senso a uno sguardo umano, essi assumono tutto un altro valore se analizzati con tecniche di machine learning e Intelligenza Artificiale in genere.
Con questo approccio, ad esempio, ÃĻ stato possibile raccogliere i dati di migliaia di TAC e costruire a una rete neurale (denominata COVnet) in grado di effettuare rapidamente la diagnosi di COVID-19 basandosi solo sui dati della TAC con una precisione del 96%.

Fonte: https://pubs.rsna.org/doi/10.1148/radiol.2020200905

Anche nell’ambito terapeutico, l’unione di dati e tecnologia, sembra essere una risposta vincente!
Se il mondo ÃĻ concentrato sulla ricerca e analisi di nuovi farmaci e vaccini destinati a contrastare e poi debellare il virus, un ruolo fondamentale ÃĻ giocato dalla capacità di studiare la struttura tridimensionale delle proteine coinvolte a partire da informazioni genetiche o dalla similitudine dei modelli grafici associati: ÃĻ questa la strada seguita da molti progetti di “unfolding” nella storia e da AlphaFold, modello di Google DeepMind attivo proprio in questo ambito.

I Big Data per tracciare gli spostamenti.

Ma il maggior contributo dei big data nella battaglia al contagio si ÃĻ, senza dubbio, registrato nella fase di controllo e tracciamento degli spostamenti.

È stata questa una soluzione già utilizzata in molte nazioni, soprattutto asiatiche. Qui, per garantire il rispetto della quarantena da parte dei soggetti infetti e frenare i contagi ÃĻ stato utilizzato un mix di software capaci di analizzare i dati provenienti dalle numerose telecamere diffuse nel Paese, addirittura abbinandole con sensoristica in grado di leggere in pochi secondi anche la temperatura corporea. 

I big data e l’intelligenza artificiale, invece, in Italia, sono strumenti utilizzati in chiave prevenzione e diagnosi. Molte le partnership che si sono venute a creare tra società e centri di ricerca e Università, proprio per elaborare soluzioni capaci di migliorare gli interventi di contrasto, di diagnostica e di trattamento.

Big data oltre l’ambito sanitario.

Sembra ormai chiara la necessità di investire in tecnologie relative a big data e intelligenza artificiale, ma non si deve pensare che il progresso in questo campo sia riservato esclusivamente all’ambito sanitario.

Il settore, infatti, già pioniere in ambito innovazione, ha senza dubbio fatto i conti con la necessità di spingere sull’accelerazione dello sviluppo tecnologico, ma tutti i comparti produttivi sono indirizzati lungo questo cammino.

La pandemia in corso, infatti, impone una riflessione attenta sulla necessità di organizzare le attività in una chiave diversa, avvalendosi di strumenti nuovi. Diventa, quindi, fondamentale, riprogrammare le attività e ripensare i modelli produttivi anche in funzione delle opportunità offerte dagli incentivi promossi a favore delle PMI pronte ad accogliere il cambiamento.

Le tecniche di Big Data e Intelligenza Artificiale possono essere utili, ad esempio, nel manifatturiero per effettuare controlli sulla qualità (come dimostrato nel progetto “Visore” del Gruppo Mare) oppure per effettuare manutenzione predittiva o, ancora, per prevedere picchi positivi o negativi nella domanda e inefficienze nella produzione. Molto spesso abbiamo già a disposizione, nelle nostre aziende, quantità e qualità di dati utilissimi che aspettano solo di essere identificati ed elaborati nel modo piÃđ utile per diventare una risorsa e un vantaggio competitivo.

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08 AprAgevolazioni fiscali per impreseNews

Decreto Liquidità: ecco le misure per Aziende e PMI.

8 Aprile 2020

Quali opportunità offre il Decreto Liquidità alle Imprese italiane? Quali le misure anticrisi introdotte destinate a sostenere il tessuto produttivo?

“Diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, che siano piccole, medie o grandi. Duecento miliardi per potenziare il mercato interno. Altri duecento miliardi per l’export. È una potenza di fuoco”.

È con queste parole che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha presentato il nuovo Decreto Liquidità, un pacchetto di misure che parla la tessuto imprenditoriale del Paese. 

Cosa cambia con il Decreto Liquidità del 6 aprile 2020?

Accesso al credito, sostegno alla liquidità, all’esportazione, all’internazionalizzazione e agli investimenti.

Garanzia tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato per i prestiti alle imprese, a secondo delle dimensioni aziendali. Grazie alle garanzie da parte dello Stato per un totale circa di 200 miliardi di euro concesse attraverso la società SACE Simest, del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma.

Chi puÃē accedere?

Le imprese con meno di 5.000 dipendenti in Italia e un fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro possono ottenere una copertura pari al 90% con una procedura semplificata per l’accesso alla garanzia. Si passa a una copertura dell’80% per imprese con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato fra 1,5 e 5 miliardi di euro e al 70% per le imprese con fatturato sopra i 5 miliardi.

Per conoscere tutte le condizioni poste dal Decreto Liquidità Contattaci al Numero Verde e ricevere un servizio di consulenza gratuita.

Il ruolo del Fondo di Garanzia per le PMI.

Come già accaduto con il Decreto Cura Italia, anche l’ultimo intervento governativo va a potenziare ulteriormente il Fondo di Garanzia per le PMI: aumenta la dotazione finanziaria e la capacità di generare liquidità anche per le aziende fino a 499 dipendenti e i professionisti. Inoltre, ÃĻ previsto lo snellimento delle procedure burocratiche per accedere alle garanzie.

Uno sguardo all’export .

Nel decreto, poi , sono previste anche misure di sostegno alle esportazioni, con l’introduzione di un sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività assicurativa di SACE sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell’export.

Priorità alla continuità operativa .

Il decreto punta anche a garantire la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza, con interventi a protezione diretta in sede di redazione del bilancio in corso (valutando i criteri di prudenza e di continuità alla luce della situazione emergente dall’ultimo bilancio chiuso) e disattivando le cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale.

Un’altra misura ÃĻ finalizzata a il coinvolgimento dei soci nell’accrescimento dei flussi di finanziamento verso la società, disattivando in questa fase i meccanismi che in via ordinaria li pongono in secondo piano rispetto ai creditori. Misure fiscali e contabili per professionisti e imprese.

Il Decreto Liquidità, inoltre, interviene anche in merito agli adempimenti fiscali e tributari da parte di lavoratori e imprese. È prevista – a integrazione di quanto previsto dal Cura Italia – la sospensione dei versamenti di Iva, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio. In particolare: ÃĻ sospeso il versamento di IVA, ritenute e contributi per soggetti con calo di fatturato di almeno il 33% per ricavi/compensi sotto i 50 milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia; sospesi i versamenti per i soggetti che hanno iniziato ad operare dal 1° aprile 2019; per i residenti delle 5 province piÃđ colpite (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza) ÃĻ prevista la sospensione del versamento IVA in caso di calo del fatturato di almeno il 33% a prescindere dalla soglia di fatturato dei 50 milioni; ÃĻ prevista la ripresa dei versamenti a giugno, con la possibilità di rateizzazione in 5 rate.

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06 AprAgevolazioni fiscali per impreseNews

Imprese e PMI: le misure anticrisi previste dal Governo.

6 Aprile 2020

Mare Engineering ÃĻ accanto alle PMI in questo momento difficile per l’economia del nostro Paese.

Abbiamo intensificato il nostro lavoro e stiamo vagliando le diverse opportunità messe in campo dal Governo con il D.L. Cura Italia e ci impegniamo a monitorare ogni ulteriore disposizione in merito.

Il nostro obiettivo ÃĻ offrire ai clienti di Mare Engineering un supporto strategico nella gestione della crisi e nella pianificazione delle attività di ripresa.

Chiama ora.

Abbiamo attivato un numero verde per offrirti un servizio di consulenza gratuita.
Ti aiuteremo a comprendere le diverse misure disposte dal Decreto Cura Italia e a ottenerle per
la tua azienda.

Fondo di Garanzia PMI

Ecco quali sono e come funzionano le misure finanziarie per le aziende.

Credito alle imprese attraverso il Fondo di Garanzia PMI

Al fine di sostenere interventi mirati alla concessione di credito alle imprese danneggiate dall’emergenza sanitaria COVID-19, sono state introdotte misure speciali, in deroga alla vigente normativa, per il rafforzamento dell’intervento del Fondo di garanzia per le PMI.

Chi puÃē accedere al Fondo di Garanzia PMI?

Le misure si rivolgono a tutte le PMI e alle imprese con numero di dipendenti fino a 499 con sede sull’intero territorio nazionale.

Come funziona?

La garanzia del Fondo ÃĻ una agevolazione del Ministero dello sviluppo economico, finanziata anche con risorse europee, che puÃē essere attivata a fronte di finanziamenti concessi da banche, società di leasing e altri intermediari finanziari a favore di imprese e professionisti. La garanzia pubblica, in pratica, sostituisce le garanzie normalmente richieste per ottenere un finanziamento.

L’importo massimo garantito per impresa ÃĻ di 5 milioni di euro e fino a un importo garantito di 1,5 milioni di euro per impresa, viene applicata la percentuale massima di copertura della garanzia consentita dalla normativa europea (pari all’80% del finanziamento per la garanzia “diretta” e al 90% dell’importo garantito da confidi o altri fondi di garanzia).

Gratuità della garanzia.

La concessione della garanzia del Fondo alle imprese, precedentemente onerosa, ÃĻ stata resa gratuita per tutte le operazioni finanziarie previste dal Fondo.

Accesso semplificato.

I criteri di accesso al Fondo sono piÃđ accessibili e restringono la valutazione alle informazioni economico-finanziarie riferite agli ultimi due bilanci chiusi e approvati.

Rinegoziazione.

Si puÃē accedere al fondo anche nel caso di operazioni di rinegoziazione di finanziamenti esistenti.

CONTATTACI

per avere altre informazioni su come accedere al Fondo di garanzia per PMI
e finanziare la tua impresa.

Sospensione di prestiti e mutui per la tua PMI.

Per le piccole, medie e microimprese, sono sospese fino al 30 settembre 2020 le scadenze per il pagamento di:

  • rate di prestiti e mutui;
  • canoni di leasing;
  • prestiti non rateizzati.

Non possono inoltre essere revocati fino al 30 settembre 2020:

  • i finanziamenti accordati a fronte di anticipi su crediti;
  • le linee di credito accordate “sino a revoca”.

Inoltre,  ÃĻ possibile utilizzare la parte non utilizzata delle aperture a revoca e dei prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti esistenti alla data del 29 febbraio 2020 o quelli alla data del 17 marzo, se superiori. 

Chi puÃē accedere alla moratoria dei finanziamenti?

Le micro, piccole e medie imprese (Pmi), operanti in Italia, appartenenti a tutti i settori, che, al momento della presentazione della richiesta non abbiano posizioni debitorie classificate come esposizioni deteriorate, ripartite nelle categorie sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate.

Come si richiede la moratoria dei finanziamenti e prestiti?

Mediante comunicazione da inviare a banche, intermediari finanziari vigilati e altri soggetti abilitati alla concessione del credito, da inviare tramite PEC, o altri mezzi certificati, a partire dalla data di entrata in vigore del D.L. definito Cura Italia, 17 marzo 2020. 

Le PMI dovranno produrre una autocertificazione da allegare alla comunicazione inviata. 

Autocertificazione: ecco cosa si deve autodichiarare:

  • il finanziamento per il quale si presenta la comunicazione di moratoria;
  • “di aver subito in via temporanea carenze di liquidità quale conseguenza della diffusione dell’epidemia da COVID-19”;
  • di soddisfare i requisiti per la qualifica di microimpresa, piccola o media impresa;
  • di essere consapevole delle conseguenze civili e penali in caso di dichiarazioni mendaci ai sensi dell’art. 47 Dpr 445/2000.
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