Customer care: una chiave per avere successo con la tecnologia
31 Luglio 2020
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Ti senti pronto per portare un po’ di innovazione nella tua impresa? In questo articolo ti diamo qualche suggerimento per iniziare senza commettere errori!
Industria 4.0, startup, digital transformation, piano transizione 4.0, pmi innovative. Termini, idee, progetti entrati nel linguaggio comune, e masticati dagli imprenditori di ogni settore merceologico. Ma quali sono le linee guida per innovare davvero la propria azienda, senza incorrere in errori che potrebbero mettere a rischio tutto il processo di innovazione e trasformazione digitale?
Poche settimane fa, la Commissione Ue ha pubblicato l’edizione 2020 del quadro europeo di valutazione dell’innovazione. Mentre l’Europa registra complessivamente un buon andamento delle performance relative all’innovazione, superando anche gli Stati Uniti, l’Italia continua a faticare e si posiziona al 19° posto tra i 28 Stati Membri. In media, nel 2019, i livelli dell’innovazione nei Paesi Ue sono aumentate del +8,9% rispetto al 2012, con un miglioramento delle prestazioni in diversi settori chiave in 24 Paesi Ue, soprattutto in Lituania, Malta, Lettonia, Portogallo e Grecia.
L’Italia migliora ma non riesce a superare la barriera degli “innovatori moderati”. Il nostro paese registra il dato migliore dal 2012: con un punteggio pieno di 90 ma si posiziona al 19° posto (eravamo al 21° posto nel 2012). A trainare l’innovazione made in Italy sono le aziende innovatrici, le risorse intellettuali (tra brevetti e design) e il sistema di ricerca più attrattivo. Le pmi, invece, migliorano le performance relative a innovazione di processo e prodotto. Ma tra i principali punti di criticità si segnalano il livello di istruzione media della popolazione, di collaborazione tra imprese a livello internazionale, la scarsa capacità di finanziare l’innovazione, oltre ai gap legati a banda larga e ultralarga.
Se da una lato consolida, quindi, il ruolo delle piccole e medie imprese alla guida dell’innovazione made in Italy, dall’altro sono ancora molte le realtà in Italia che devono cambiare passo. Ecco perché sono sempre maggiori le misure messe in campo dal Governo per incentivare l’innovazione tecnologia e la trasformazione digitale delle imprese.
Qual è il livello di innovazione della tua impresa? Hai già avviato un percorso di trasformazione digitale per accrescere la competitività e contribuire al cambiamento del tessuto produttivo nazionale?
Per sapere quali sono i primi passi da compiere – ed evitare errori che potrebbero costarti tempi e denaro – puoi richiedere una consulenza gratuita ai nostri esperti che sapranno aiutarti a capire come iniziare il tuo viaggio nell’innovazione. Richiedi una consulenza. Qui, intanto, proviamo a spiegarti quali sono gli errori da evitare assolutamente.
Molti progetti di innovazione falliscono perché non hanno un punto di partenza definito. Se non sai da dove parti, stai costruendo sulle sabbie mobili! La prima cosa da fare quindi è prepararsi al cambiamento attraverso una buona conoscenza dei processi aziendali, dei punti di forza e di debolezza e dei margini di miglioramento. Prima di investire nel cambiamento bisogna sapere da dove iniziare e non pensare di poter innovare da zero. Anche l’innovazione è un processo graduale che richiede tempo e studio.
Quello che ti suggeriamo di fare è un’analisi del livello di innovazione in azienda.
Lo sapevi che con Eureso, il nostro algoritmo predittivo, è possibile ottenere un’analisi del livello di innovazione della tua azienda analizzando la partita iva?
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La seconda cosa da non fare è essere approssimativi. Conoscere quali sono le esigenze del mercato è fondamentale per fare innovazione. Analizzare i big data, confrontare i trend di mercato e intercettare nuovi bisogni sono le leve da cui prenderà forma il tuo percorso innovativo. Secondo uno studio di Nielsen, entro i primi 5 anni ben il 98% dei nuovi prodotti viene ritirato dal mercato. Un dato sostenuto anche dall’analisi del Boston Consulting, secondo la quale solo il 25% dei nuovi prodotti si afferma con successo sui mercati internazionali. Troppo spesso, infatti, le imprese fanno innovazione di prodotto senza studiare prima le esigenze di un target specifico, ma fermandosi ai trend di mercato. In questo modo non diventano motori di innovazione, ma copie di innovatori.
La digitalizzazione è un processo che mira a raggiungere un traguardo importante: la semplificazione. Affrontare un progetto di trasformazione digitale con la metodologia Agile significa mettere in campo un ripensamento radicale dei processi aziendali che consente di avere un elevato livello di flessibilità e velocità di risposta.
Le aziende che adottano la metodologia Agile sono maggiormente orientate al successo nella sfida competitiva della rivoluzione digitale.
Le misure messe in campo dal Governo con il Piano Transizione 4.0 sono un vero e proprio volano per l’innovazione in Italia. Ecco perché un attento screening degli incentivi per l’innovazione e la trasformazione digitale è indispensabile per disegnare un progetto sostenibile e che possa portare a dei risultati di crescita concreti.
Scopri tutte le misure del piano Transizione 4.0. Leggi anche: PIANO NAZIONALE TRANSIZIONE 4.0. UN’OCCASIONE PER LE AZIENDE ITALIANE.
I Big data non appartengono solo ai colossi del web, sono una risorsa per la crescita di ogni tipo di Business. In questo articolo ti spieghiamo come utilizzarli per la tua attività di marketing.
Pensi di avere le caratteristiche per diventare PMI innovativa? In questo articolo ti spieghiamo cos’è un PMI innovativa e come diventarlo
Le PMI innovative in Italia sono 1592, secondo i dati dell’apposito registro. La maggior parte di queste realtà è situata in Lombardia (442), seguita a distanza da Emilia-Romagna (154) e Lazio (147). Nel Mezzogiorno, il maggior numero di PMI innovative è in Campania (120).
Che cos’è una azienda innovativa? Quali sono le principali caratteristiche che distinguono le PMI innovative dalle imprese normali?
Per favorire la diffusione dell’innovazione tecnologica su tutto il territorio nazionale, il Decreto Legge 24 gennaio 2015, n. 3 (“Investment Compact”), convertito con Legge del 24 marzo 2015, n. 33, ha esteso le misure previste a beneficio delle start-up innovative a una più ampia platea di piccole e medie imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere dalla data di costituzione e dalla formulazione dell’oggetto sociale. In particolare, alle aziende con meno di 250 persone e con fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio non supera i 43 milioni di euro.
Tra i requisiti richiesti, come da legge le PMI innovative devono:
e non devono:
inoltre:
a) volume di spesa in ricerca, sviluppo e innovazione in misura almeno pari al 3% della maggiore entità fra costo e valore totale della produzione della PMI innovativa;
b) impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in una quota almeno pari a 1/5 della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero, in una quota almeno pari a 1/3 della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale;
c) titolarità, anche quali depositarie o licenziatarie, di almeno una privativa industriale, relativa a un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero titolarità dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tale privativa sia direttamente afferente all’oggetto sociale e all’attività di impresa.
La tua azienda ha queste caratteristiche? Pensi di poter acquisire lo status di PMI Innovativa?
Da anni affianchiamo le aziende con una consulenza ad hoc per effettuare un’analisi completa del livello di innovazione prima di pianificare e progettare il piano di innovazione e il percorso di crescita.
La prima cosa da fare per poter rientrare tra le piccole e medie imprese beneficiarie dei vantaggi riservati alle PMI Innovative è iscriversi al Registro Imprese, per poter successivamente richiedere l’iscrizione alla sezione speciale. È possibile certificare le competenze anche con una autocertificazione, da inviare online come Comunicazione Unica al Registro delle Imprese.
Tra le informazioni richieste: il possesso di brevetti, l’elenco delle partecipate e delle collaborazioni con centri di ricerca e le università, i cv di manager e dipendenti.
I nostri esperti potranno guidarti, passo dopo passo, nella compilazione della documentazione necessaria. Richiedi una consulenza gratutita
Ma perché conviene essere una PMI Innovativa? Quali i vantaggi?
Le PMI Innovative hanno diritto all’esonero dall’imposta di bollo per l’iscrizione al Registro e possono remunerare il personale con piani di incentivazione in equity. Inoltre, gli investimenti sono favoriti grazie a incentivi fiscali in favore di persone fisiche e persone giuridiche che intendono investire nel capitale sociale delle pmi innovative. Il Decreto Rilancio, tra l’altro, ha ulteriormente favorito la possibilità di sostenere startup e PMI Innovative.
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Tra le novità più rilevanti: la detrazione fiscale fino a 300 mila euro per gli investimenti nel capitale delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative e un credito d’imposta fino al 50% per la formazione di una società benefit.
Molte aziende affermano di conoscere il significato di Business Intelligence, ma di non sapere come implementarla nei loro processi lavorativi. In questo articolo proviamo a spiegare come la B.I. può essere utile a ogni tipo di azienda.