Come utilizzare i big data per migliorare il marketing e la comunicazione.

I Big data non appartengono solo ai colossi del web, sono una risorsa per la crescita di ogni tipo di Business. In questo articolo ti spieghiamo come utilizzarli per la tua attività di marketing.

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PMI innovativa. Ecco perchÃĐ conviene e come diventarlo.

Pensi di avere le caratteristiche per diventare PMI innovativa? In questo articolo ti spieghiamo cos’ÃĻ un PMI innovativa e come diventarlo

Le PMI innovative in Italia sono 1592, secondo i dati dell’apposito registro. La maggior parte di queste realtà ÃĻ situata in Lombardia (442), seguita a distanza da Emilia-Romagna (154) e Lazio (147). Nel Mezzogiorno, il maggior numero di PMI innovative ÃĻ in Campania (120).

Cos’ÃĻ una PMI Innovativa

Che cos’ÃĻ una azienda innovativa? Quali sono le principali caratteristiche che distinguono le PMI innovative dalle imprese normali?

Per favorire la diffusione dell’innovazione tecnologica su tutto il territorio nazionale, il Decreto Legge 24 gennaio 2015, n. 3 (“Investment Compact”), convertito con Legge del 24 marzo 2015, n. 33, ha esteso le misure previste a beneficio delle start-up innovative a una piÃđ ampia platea di piccole e medie imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere dalla data di costituzione e dalla formulazione dell’oggetto sociale. In particolare, alle aziende con meno di 250 persone e con fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio non supera i 43 milioni di euro.

 Tra i requisiti richiesti, come da legge le PMI innovative devono:

  • essere costituite come società di capitali, anche in forma cooperativa;
  • avere residenza in Italia ai sensi dell’articolo 73 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, o in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in Stati aderenti all’accordo sullo spazio economico europeo, purchÃĐ abbiano una sede produttiva o una filiale in Italia;
  • disporre della certificazione dell’ultimo bilancio e dell’eventuale bilancio consolidato redatto da un revisore contabile o da una società di revisione iscritti nel registro dei revisori contabili (sono quindi escluse le società di nuova costituzione);

e non devono:

  • essere quotate in un mercato regolamentato;
  • essere iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese dedicata alle start-up innovative e agli incubatori certificati;

inoltre:

  • il contenuto innovativo dell’impresa deve essere identificato con il possesso di almeno due dei tre seguenti criteri: 

a) volume di spesa in ricerca, sviluppo e innovazione in misura almeno pari al 3% della maggiore entità fra costo e valore totale della produzione della PMI innovativa; 

b) impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in una quota almeno pari a 1/5 della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero, in una quota almeno pari a 1/3 della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale; 

c) titolarità, anche quali depositarie o licenziatarie, di almeno una privativa industriale, relativa a un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero titolarità dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purchÃĐ tale privativa sia direttamente afferente all’oggetto sociale e all’attività di impresa.

Come diventare una PMI innovativa

La tua azienda ha queste caratteristiche? Pensi di poter acquisire lo status di PMI Innovativa? 

Da anni affianchiamo le aziende con una consulenza ad hoc per effettuare un’analisi completa del livello di innovazione prima di pianificare e progettare il piano di innovazione e il  percorso  di crescita. 

La prima cosa da fare per poter rientrare tra le piccole e medie imprese beneficiarie dei vantaggi riservati alle PMI Innovative ÃĻ iscriversi al Registro Imprese, per poter successivamente richiedere l’iscrizione alla sezione speciale. È possibile certificare le competenze anche con una autocertificazione, da inviare online come Comunicazione Unica al Registro delle Imprese. 

Tra le informazioni richieste: il possesso di brevetti, l’elenco delle partecipate e delle collaborazioni con centri di ricerca e le università, i cv di manager e dipendenti. 

I nostri esperti potranno guidarti, passo dopo passo, nella compilazione della documentazione necessaria. Richiedi una consulenza gratutita

PerchÃĐ essere una PMI Innovativa

Ma perchÃĐ conviene essere una PMI Innovativa? Quali i vantaggi? 

Le PMI Innovative hanno diritto all’esonero dall’imposta di bollo per l’iscrizione al Registro e possono remunerare il personale con piani di incentivazione in equity. Inoltre, gli investimenti sono favoriti grazie a incentivi fiscali in favore di persone fisiche e persone giuridiche che intendono investire nel capitale sociale delle pmi innovative. Il Decreto Rilancio, tra l’altro, ha ulteriormente favorito la possibilità di sostenere startup e PMI Innovative. 

Leggi anche: CREDITO D’IMPOSTA RICERCA E SVILUPPO: CON IL DL RILANCIO VALE DI PIÙ AL SUD.

Tra le novità piÃđ rilevanti: la detrazione fiscale fino a 300 mila euro per gli investimenti nel capitale delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative e un credito d’imposta fino al 50% per la formazione di una società benefit.

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Smart Working e Soluzioni da Remoto: cosa ÃĻ cambiato.

Il 50% dei dipendenti pubblici che possono farlo rimarrà in smart working fino alla fine del 2020, e dal 1° gennaio 2021 la quota salirà al 60 per cento. I lavoratori coinvolti saranno quasi un milione. Conseguenza del Covid-19 che non interessa, perÃē, solo la PA. Sono diverse le aziende, infatti, che hanno dichiarato di voler mantenere il lavoro agile come modalità primaria, dopo il lockdown.

Come cambiano i modi di lavorare in Italia

ANRA, Associazione Nazionale dei Risk Manager, e Aon, primo gruppo in Italia e nel mondo nella consulenza dei rischi e delle risorse umane, nell’intermediazione assicurativa e riassicurativa, hanno promosso la ricerca “Lo smart working in Italia, tra gestione dell’emergenza e scenari futuri”, che ha coinvolto dipendenti di aziende di tutte le dimensioni, grandi imprese (45%) e micro e piccole imprese (44%). I dati tracciano una nuova normalità, con un rilevante incremento del ricorso al lavoro agile. Prima della pandemia solo il 31% dei dipendenti poteva usufruire dello smart working, oggi i lavoratori che proseguono completamente l’attività da remoto rappresentano quasi l’80%.

Smart working: cosa ÃĻ cambiato?

Le principali paure da parte delle imprese erano legate a possibili problematiche relative a pianificazione, gestione e controllo delle attività (44%), mancanza di una strumentazione idonea (29%) o timore di un calo della produttività (26%). Il riflesso di un modello aziendale basato sul controllo. Cosa hanno imparato lavoratori e imprese con il Covid-19? Che oltre il 70% delle attività puÃē essere svolto da remoto, anche se rimane una certa difficoltà nella pianificazione e gestione delle attività (che scende dell’11% rispetto alla percezione pre-Covid). Ma non ÃĻ stato tutto rose e fiori. Tra i problemi riscontrati, quelli relativi a cali di produttività scendono al 6° posto con il 12,35%. Al secondo posto il 31% segnala il rapporto con clienti e terze parti, probabilmente per la poca abitudine ai nuovi strumenti di comunicazione, che ha rappresentato un ostacolo al confronto, soprattutto per i professionisti piÃđ maturi. Quasi il 30% sottolinea come problematica principale l’impatto sullo stato d’animo e sull’engagement dei lavoratori. 

Quali sono i vantaggi dello smart working?

Il bilanciamento tra vita privata e lavorativa guida la classifica dei vantaggi riscontrati dai lavoratori. Il 47% degli intervistati evidenzia la possibilità di gestire con piÃđ autonomia i propri orari di lavoro e il 43% un migliore equilibrio tra vita privata e professionale. Da ammettere, perÃē che per il 48% pesa la mancanza di separazione tra ambiente lavorativo e domestico e per il 58% ÃĻ stato difficile limitare le ore dedicate al lavoro. In ogni modo, per il 48% del campione ÃĻ certo che lo smart working sarà uno dei pilastri del new normal.  

Smart working e imprese.

Ma cosa cambia, invece, per le imprese? 

Lo smart working, secondo le organizzazioni che hanno partecipato alle rilevazioni dell’Osservatorio del PoliMi, i principali benefici riscontrati dall’adozione dello Smart Working sono il miglioramento dell’equilibrio tra vita professionale e privata (46%) e la crescita della motivazione e del coinvolgimento dei dipendenti (35%). 

Ma la gestione degli smart worker presenta secondo i manager anche alcune criticità: le difficoltà nel gestire le urgenze (per il 34% dei responsabili), nell’utilizzare le tecnologie (32%) e nel pianificare le attività (26%), anche se il 46% dei manager dichiara di non aver riscontrato alcuna criticità. 

Inoltre, migliora la produttività, cala l’assenteismo e si riducono i costi degli spazi fisici.

Come cambiano le tecnologie

Il Covid-19 sta accelerando l’adozione di nuove modalità lavorative, segnando uno spartiacque indelebile tra il prima e il dopo; la sfida per le imprese ÃĻ guardare avanti e adottare le migliori tecnologie per incentivare produttività e migliorare ulteriormente la qualità del lavoro. Non solo computer e smartphone, il nuovo mercato del lavoro impone una riflessione sull’adozione di strumenti nuovi: immersivi.

LinUp e SpinVector: la X-Reality al servizio delle pmi

È in questa direzione che guardano i servizi offerti da LinUp e SpinVector due, tra le realtà piÃđ innovative in Italia, del Gruppo Mare. 

In un ciclo di webinar organizzati da Bi-REX in collaborazione con il CNS sono state presentate risorse e soluzioni per supportare la ripresa produttiva e la gestione da remoto.

Per vedere il webinar clicca qui.

Il futuro ÃĻ sempre piÃđ virtuale e la competitività delle imprese, dalle grandi a quelle di dimensioni piccole e medie, si gioca tutto sulla capacità di recepire le trasformazioni in tempi rapidi. 

Scopri tutte le opportunità legate all’adozione della X-Reality, dalla formazione dei dipendenti alle applicazioni per lo smart working e all’assistenza alle operazioni da Remoto con un piano di innovazione personalizzato per la tua azienda. Richiedi una consulenza gratuita.

Tecnologie immersive: il 2019 anno di svolta  

Nel 2019 il comparto della Cross-reality ha fatto progressi importanti.

Il rapporto Seeing is believing di PwC prevede che la realtà virtuale e quella aumentata aggiungeranno 1,5 trilioni di dollari al PIL globale entro il 2030. Dati incoraggianti arrivano anche dalle rilevazioni del report di Immerse UK sul settore immersivo nel Regno Unito: gli specialisti attivi in UK sono circa 1.250 e si registrano numerose opportunità di crescita in un’ampia gamma di settori, sostenute da 33 milioni di sterline dal fondo Industrial Strategy Challenge Fund. 

Smart working e X-Reality: quale dialogo?

L’applicazione di queste tecnologie al team in smart working favorisce la simulazione di vicinanza spaziale e sincronicità per lo svolgimento di attività che la richiedono. Gli eventi virtuali, la possibilità di simulare la vicinanza, restituiscono, meglio di una videoconferenza, la possibilità di interagire da luoghi distanti fisicamente tra loro. Interazione e coinvolgimento sono il valore aggiunto che le imprese possono offrire ai propri dipendenti attraverso l’adozione di strumenti tecnologici immersivi. Un aspetto da non sottovalutare in un contesto, come quello attuale, destinato a subire profonde trasformazioni anche nelle abitudini lavorative.

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