Innovazione digitale: un cambio di prospettiva nelle aziende italiane.

Quanto ne sanno gli italiani di innovazione digitale?

Il Coronavirus ha impresso una spinta decisiva alla trasformazione digitale del Paese. Non solo aziende. Anche scuole e cittadini sono stati investiti dall’onda del cambiamento e hanno dovuto  fare i conti con la tecnologia. 

In alcuni ambiti, piÃđ che in altri, la tecnologia occupa un ruolo già rilevante. In ambito biomedico, ad esempio, la realtà virtuale ÃĻ indicata sempre piÃđ come un valido supporto alle operazioni ospedaliere.

Ma quanto gli italiani conoscono la realtà virtuale e aumentata?

Se da un lato i termini Realtà Virtuale e Aumentata sono sempre piÃđ familiari, la conoscenza diretta di queste tecnologie sembra ancora nebulosa. Alla fine del 2019, il report “Retail Transformation 2.0”, promosso dal Digital Transformation Institute, CFMT e SWG, ha evidenziato un atteggiamento positivo da parte degli italiani nei confronti delle tecnologie digitali. 

Come gli italiani percepiscono l’avanzata delle tecnologie digitali?

  • Fiducia
  • Sorpresa
  • Passione 
  • Gioia

Sono questi i termini che caratterizzano la relazione tra italiani e tecnologia digitale. Tutte le voci, infatti, registrano un incremento nei confronti dell’anno precedente: fiducia (+11%), sorpresa e passione (+9%), gioia (+5%). Performance positiva, quindi, a cui fa fronte un ricorso molto ridotti di termini riconducibili alla sfera della paura. Ansia e tristezza, ad esempio, perdono terreno e registrano rispettivamente un -5% e un -4%. Il progresso tecnologico infonde fiducia: il dato passa dal 68 al 90%, con un +12% di intervistati che dichiara che il progresso tecnologico ha portato conseguenze ÂŦdecisamente positiveÂŧ e ÂŦpiÃđ positive che negativeÂŧ. A esprimere una maggiore fiducia nei confronti degli sviluppi della tecnologia sono soprattutto i millennials (6% rispetto al 2018) e i soggetti con competenze digitali avanzate (+9%).

Le opportunità per le aziende.

Tra gli aspetti piÃđ innovativi dello sviluppo tecnologico ci sono, senza dubbio, le tecnologie legate allo sviluppo della X-Reality. Realtà aumentata e realtà virtuale, infatti, sono le nuove leve competitive delle aziende. Diverse le applicazioni, gli scopi e le tipologie di aziende – sempre piÃđ numerose – che le stanno adottando. Dalla formazione alla capacità di sviluppo delle soft skills, fino alla realizzazione di ambienti virtuali per la gestione della catena di montaggio o la manutenzione degli impianti produttivi. L’adozione di queste tecnologie da parte, non solo di grandi industria, ma anche anche delle PMI ÃĻ fortemente incentivata anche da parte governativa.

Transizione 4.0 ÃĻ il piano dedicato alle aziende che prevede importanti sgravi e contributi per chi scegliere di implementare il digitale e tecnologie innovative nella propria attività. 

Ma come si fa un piano di innovazione?

Alla base delle misure di agevolazione fiscale rivolte alle PMI deve esserci un piano di innovazione. Fondamentale ÃĻ individuare le azioni che possono portare a un concreto miglioramento dei processi lavorativi attraverso l’uso di tecnologie e soluzioni smart. 

Con un consulenza dedicata, noi di Mare Engineering, offriamo alle imprese la possibilità di progettare un piano di innovazione su misura e un supporto completo durante la fase di attuazione. Richiedi ora una consulenza gratuita. Scenari post-covid

In questo scenario, ÃĻ innegabile che il Covid-19 abbia posto sfide nuove, che si sono tradotte in una maggiore attenzione da parte delle aziende verso gli strumenti della trasformazione digitale. Cresce, quindi, la consapevolezza da parte delle imprese, ma gli italiani quanto conoscono le applicazioni di realtà virtuale e realtà aumentata al business?

Realtà aumentata e realtà virtuale, quanto ne sanno gli italiani?

75 italiani su 100 dicono di conoscere Realtà Aumentata e Virtuale, secondo il report Retail Transformation 2.0. Solo il 5%, perÃē, si dichiara un utente regolare, mentre al 37% “ÃĻ capitato di provare” queste esperienze. Un 57% di persone afferma di non aver mai provato e un 31% di intervistati si dice completamente disinteressato. Proprio come per gli strumenti della digital transformation, anche in questo caso a caratterizzarsi per una conoscenza migliore di AR e AV sono i giovani tra i 18 e i 24 anni (87%), con grado di istruzione elevata (87%). Inoltre, presentano nel 77% dei casi reddito medio e nell’87% dei casi competenze digitali avanzate. Elevata anche la quota degli utenti con una elevata autostima digitale (81%). Quali i termini piÃđ ricorrenti? Percezione, simulazione e percezione sensoriale.

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Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo: con il DL Rilancio vale di piÃđ al Sud.

Numerose sono le misure e i provvedimenti emanati dal governo con il  Decreto Rilancio, pubblicato in gazzetta il 19/05/2020. Oltre le nuove misure, introdotte per supportare le Imprese e incentivare l’economia, restano attivi il Bonus Formazione 4.o e il Credito d’imposta Beni strumentali già previsti dalla Legge di Bilancio 2020, ma vengono potenziati in alcuni casi.

Con il DL Rilancio si incrementa la percentuale del Credito d’imposta dedicato alle attività di Ricerca e Sviluppo per le imprese del Mezzogiorno.

Che cos’ÃĻ il Credito d’Imposta per Ricerca e Sviluppo?

Il Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design ÃĻ un’agevolazione fiscale del MiSE rivolta a imprese e società di qualsiasi forma giuridica che investono in attività di Ricerca e Sviluppo e nell’acquisto di Beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

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Nella legge di Bilancio 2020 il Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design prevedeva un Credito d’imposta pari al 12% delle spese agevolabili per attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, rivolto indistintamente a piccole, medie e grandi imprese. 

In cosa consiste il beneficio previsto dal DL Rilancio?

Con il DL Rilancio (Art. 244) il Credito d’Imposta vale di piÃđ per le aziende del Sud Italia. Sono state incrementate, in base alle dimensioni delle imprese, le percentuali (fino al 45% per le piccole imprese) per il calcolo del credito sugli investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo afferenti strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno.

Ecco come funziona l’incremento del Credito d’imposta:

  • Imprese di grandi dimensioni (che occupano almeno 250 persone ed il cui fatturato annuo ÃĻ almeno pari a 50 milioni): la percentuale per il calcolo del credito sale al 25%.
  • Imprese medie (che occupano almeno 50 persone e con fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro), la medesima percentuale ÃĻ del 35%.
  • Piccole imprese il credito ÃĻ pari al 45% degli investimenti agevolabili.

Chi sono i destinatari?

Imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Inoltre, aumenta il limite annuo del Credito compensabile. Per il 2020 ÃĻ fissato ad un milione di euro il limite per la compensazione, in F24, dei crediti tributari. (Art. 147).

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Decreto Rilancio: le principali opportunità per le Imprese.

Pronto il Decreto Rilancio, la misura messa a punto dal Governo per far ripartire l’Italia. 

Le misure presenti nel decreto vanno dalla Salute alle Politiche Sociali, ma ampio spazio ÃĻ stato dedicato alle imprese, cuore pulsante del tessuto produttivo italiano.

L’obiettivo del nuovo Decreto del Governo Conte.

Il decreto si propone di “assicurare l’unitarietà, l’organicità, e la compiutezza delle misure volte alla tutela delle famiglie e dei lavoratori, alla salvaguardia e al sostegno delle imprese, degli artigiani e dei liberi professionisti, al consolidamento, snellimento e velocizzazione degli istituti di protezione e coesione sociale”. 

Decreto Rilancio, quali opportunità per le imprese?

Dopo il Decreto Cura Italia e Liquidità, le misure a sostegno di imprese e dell’economia sono diverse. Per approfondire le opportunità del Decreto e conoscere quelle piÃđ adatte alla tua attività chiedi una consulenza ai nostri esperti. Sapremo guidarti nella ricerca delle soluzioni in linea con le caratteristiche della tua impresa.

Il Decreto Rilancio in pillole:

  1.       Finanziamenti a fondo perduto per piccoli e professionisti
  2.       IRAP, IMU e IVA
  3.       Fisco Imprese e startup
  4.       Indennizzo Partite IVA e professionisti
  5.       Affitti e  bollette per le PMI
  6.       Proroga cassa integrazione
  7.       Aiuti alle imprese per evitare i licenziamenti
  8.       Tregua fiscale fino a settembre
  9.       Agevolazioni per le startup innovative e risorse per R&D

Imprese: ecco cosa prevede il Decreto Rilancio

Ecco piÃđ nel dettaglio le misure del Decreto Rilancio che rappresentano una opportunità per le Imprese. 

Contributo a fondo perduto.

Il contributo a fondo perduto ÃĻ destinato a sostenere i soggetti colpiti dall’emergenza epidemiologica “Covid-19” ed ÃĻ riconosciuto a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA, con fatturato nell’ultimo periodo d’imposta inferiore a 5 milioni di euro. Il contributo spetta a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Per i soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019, il contributo spetta anche in assenza del requisito del calo di fatturato/corrispettivi.

A quanto ammonta il contributo?

A seconda del calo registrato sarà determinato il contributo spettante all’attività economica. In particolare,

  • 20% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a quattrocentomila euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto;
  • 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e fino a un milione di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto;
  • 10% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a un milione di euro e fino a cinque milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto.

Focus startup.

Ampio spazio alle startup innovative: a cui sono destinate risorse aggiuntive pari a euro 100 milioni per il 2020 per il rifinanziamento delle agevolazioni concesse nella forma del finanziamento agevolato.

E ancora per il 2020, tre le misure:

  1. 10 milioni di euro per la concessione alle startup innovative di agevolazioni nella forma del contributi a fondo perduto finalizzate all’acquisizione di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative.
  2. 200 milioni di euro per integrare il “Fondo di sostegno al venture capital”.
  3. È istituito, presso il Mise, il  fondo per l’intrattenimento digitale “First Playable Fund”, con dotazione iniziale di 4 milioni di euro nel 2020. Lo scopo ÃĻ quello di sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale.
  4. Moratoria temporanea di 12 mesi per le linee di credito in essere tra startup e PMI innovative e banche.

Credito d’imposta affitti.

Il Decreto Rilancio prevede anche un credito d’imposta del 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione di immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo. Possono accedere i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, che abbiano subito nei mesi di marzo, aprile e maggio una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente. Il credito spetta ai soggetti con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente.

Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività di impresa.

Il Decreto Rilancio prevede anche la costituzione, presso il MISE, del “Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa”. La dotazione del Fondo ÃĻ pari a 100 milioni di euro per il 2020.

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Impresa SIcura: il bando di Invitalia che rimborsa mascherine e DPI.

Il bando Impresa SIcura di Invitalia, attivato a maggio, risponde a questa esigenza e punta a sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese italiane di qualsiasi dimensione.

Per molte aziende italiane ÃĻ iniziata, il 4 maggio, la FASE 2. Una ripresa dei processi produttivi nel rispetto del distanziamento interpersonale e delle norme di sicurezza disposte dal governo nei diversi Dpcm e dalla task force guidata da Vittorio Colao. 

La riapertura durante la fase 2 prevede pulizia e sanificazione: sia per le aziende che per i negozi gli ambienti di lavoro devono essere sanificati e la pulizia deve essere effettuata almeno due volte al giorno. Misurazione della temperatura dei lavoratori con termo scanner. Disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani: i dispenser di gel disinfettante devono essere collocati accanto a tastiere, schermi touch e strumentazione condivisa. Mascherine e guanti; il  personale deve avere a disposizione DPI, specialmente nei casi in cui si lavora a stretto contatto con le persone. L’uso della mascherina ÃĻ prescritto dal dpcm negli ambienti chiusi e in tutte le fasi lavorative in cui non ÃĻ garantito il distanziamento interpersonale. 

Adeguarsi a tali norme richiede da parte delle aziende uno sforzo non solo organizzativo, ma anche economico. 

La dotazione giornaliera di un gran numero di dispositivi di protezione individuale, quali mascherine, guanti, calzari, copricapi, visiere per la protezione oculare ÃĻ una esigenza immediata e indispensabile per far ripartire l’economia del paese in sicurezza.

In cosa consiste il bando Impresa SIcura.

Dopo il Decreto Liquidità, dal Cura Italia arrivano i primi aiuti alle Aziende. 

Sono stati stanziati 50 milioni di euro (secondo quanto disposto dall art. 43.1 del Decreto Legge Cura Italia del 17 marzo 2020) per supportare la ripresa delle attività produttive in sicurezza e nel rispetto delle norme per il contenimento del Covid- 19.

Il bando consente di ottenere un rimborso delle spese sostenute per l’acquisto dei dispositivi e strumenti per la protezione individuale al fine di contenere e contrastare l’emergenza epidemiologica COVID-19.

Chi puÃē partecipare al bando Impresa SIcura?

Il bando si rivolge a tutte le imprese, indipendentemente dalla dimensione, dalla forma giuridica e dal settore economico in cui operano che, alla data di presentazione della domanda di rimborso, rispettano questi requisiti:

  1. Essere regolarmente costituite e iscritte come “attive” nel Registro delle imprese.
  2. Avere sede principale o secondaria sul territorio nazionale.
  3. Essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria e non sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria.

Come si ottiene il rimborso?

Il bando Impresa SIcura prevede 3 fasi:

1. Prenotazione del rimborso.

Le imprese interessate possono inviare la prenotazione del rimborso dall’11 al 18 maggio 2020, dal lunedÃŽ al venerdÃŽ, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, attraverso lo sportello informatico dedicato:  https://prenotazione.dpi.invitalia.it/.

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Ti aiutiamo a partecipare al bando e a ottenere il rimborso per la tua azienda.

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Ti aiutiamo a partecipare al bando e a ottenere il rimborso per la tua azienda.Numero verde Aiuti alle imprse Decreto Cura Italia

2. Pubblicazione dell’elenco delle prenotazioni.

Invitalia pubblicherà l’elenco di tutte le imprese che hanno inoltrato la prenotazione, in ordine cronologico, specificando le prenotazioni ammesse a presentare domanda di rimborso e le prenotazioni risultate non ammissibili.

3. Presentazione della domanda di rimborso.

Le imprese ammesse, potranno compilare la domanda di rimborso dalle ore 10.00 del 26 maggio 2020 alle ore 17.00 dell’11 giugno 2020 attraverso la procedura informatica che sarà attivata sul sito web dell’Agenzia. SCARICA IL FACSIMILE DEL MODULO DI DOMANDA.

Cosa rimborsa il bando Impresa SIcura?

Le aziende che avranno accesso al bando potranno richiedere  il rimborso delle spese per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale, sostenute tra il 17 marzo 2020 e la data di invio della domanda di rimborso. 

Nello specifico ÃĻ ammesso il rimborso di:

  • mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3;
  • guanti in lattice, in vinile e in nitrile;
  • dispositivi per protezione oculare;
  • indumenti di protezione quali tute e/o camici;
  • calzari e/o sovrascarpe;
  • cuffie e/o copricapi;
  • dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea;
  • detergenti e soluzioni disinfettanti/antisettici.

L’importo massimo rimborsabile ÃĻ di 500 euro per ciascun addetto dell’impresa richiedente e fino a 150mila euro per impresa.

I rimborsi verranno effettuati entro il mese di giugno.

Per ulteriori chiarimenti puoi consultare la sezione delle FAQ sul sito INVITALIA.

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Quale sarà lo scenario post-Covid per le aziende italiane?

L’emergenza sanitaria del Coronavirus, Covid-19, sta disegnando nuovi scenari e delineando nuovi percorsi per le imprese italiane. L’innovazione tecnologica, gli strumenti digitali e l’adozione di tecnologia capaci di valorizzare le opportunità della X-Reality si impongono come una necessità in quello che sarà lo scenario post-covid per le aziende italiane. In gioco non c’ÃĻ piÃđ solo la competitività aziendale, ma la sopravvivenza della aziende stesse. Distanziamento sociale e misure di sicurezza saranno le priorità con cui imparare a convivere. 

Confindustria e la seconda indagine su imprese e Coronavirus

Ma qual ÃĻ, oggi, il sentiment delle imprese?A questa domanda prova a rispondere la seconda Indagine sugli effetti del Covid-19 per le imprese italiane, promossa da Confindustria.

L’obiettivo del questionario sottoposto alle aziende ÃĻ quello di indagare gli effetti della pandemia da Covid-19 sulle attività delle imprese italiane e dare voce ai protagonisti del tessuto economico.

Il ritratto che emerge dall’analisi delle risposte delle 4.420 imprese coinvolte non ÃĻ certo positivo. Ecco i risultati dell’Indagine sugli effetti del Covid-19 per le imprese italiane in pillole. Per scaricare il report completo clicca qui.

  • Aumenta, rispetto all’analisi del mese precedente, la percentuale di imprese con percezione negativa degli impatti (97,2% vs 67,2%).
  • Aumenta la quota di imprese che ha subito danni molto gravi (43,7% vs 14,4%).
  • Il 36,5% del campione, dopo l’emanazione dei DPCM del 22 e del 25 marzo, ha dovuto chiudere l’attività, il 33,8% l’ha chiusa parzialmente.
  • Il 26,4% dei dipendenti ÃĻ in smart working, il 43,0% inattivo. Il 53,1% dei lavoratori, inoltre, potrebbe dover ricorrere ad ammortizzatori sociali.
  • Rispetto a marzo 2019, il fatturato cala del 32,6% e le ore lavorate del 32,5% delle ore lavorate. Nelle imprese con meno di 10 dipendenti i dati toccano rispettivamente il 39,7% e il 37,3%.
  • Per l’84,5% del campione i problemi sono legati al rallentamento della domanda nel mercato domestico e nel mercato internazionale.
  • Il 59,3% segnala problematiche relative alla gestione delle attività.
  • Il 78,2% degli imprenditori dichiara di sentirsi disarmato e di non poter che attendere il ritorno alla normalità.

Ecco come le aziende possono prepararsi al ritorno alle attività.

In questo scenario cosÃŽ complesso si delineano le direttive per affrontare la fase del post-covid e molte Imprese hanno scelto di cogliere l’opportunità del momento, valutando piani di finanziamento e investimento basati sulle misure del D.L. Cura Italia.

La riconversione aziendale, il ripensamento di spazi e procedure, la digitalizzazione dei processi e l’introduzione di modelli innovativi di business con tecnologie per l’industria 4.0 sono alcune delle azioni che possono traghettare le aziende oltre la crisi e offrire una vera opportunità di crescite e miglioramento negli scenari post-covid.

Un incentivo importante, dunque, per proseguire le attività e cogliere l’occasione di innovare la propria azienda.

Tuttavia non sempre ÃĻ facile orientarsi in una tale prospettiva. Ecco perchÃĐ una consulenza mirata puÃē aiutare le imprese ad accedere agli incentivi presentati dal decreto Cura Italia e Liquidità e a organizzare un piano di investimenti basato su una reale valutazione dei bisogni e dei costi. Abbiamo attivato un numero verde per offrire ai nostri clienti, e non solo, una prima consulenza gratuita per valutare le opportunità migliori del momento e rispondere in mode efficace alla crisi post-covid. ACCEDI ALLA CONSULENZA GRATUITA. ]Non tutte le aziende hanno potuto ridisegnare in corsa i propri modelli produttivi, dovranno, tuttavia, una volta passata la fase di emergenza, fare i conti con nuovi strumenti, nuovi percorsi e nuovi piani. Nulla, infatti, sarà piÃđ come prima per il tessuto produttivo italiano. Non si tratta di uno slogan semplice, ma di quei segni tangibili lasciati dal lockdown e dalle misure imposte dalla diffusione del virus.

Oltre la fase 2: gli scenari post-covid.

Si ÃĻ a lungo discusso della “fase 2”, ma per ridisegnare i propri piani imprenditoriali ÃĻ fondamentale guardare oltre. Le prime, timide aperture del 27 aprile, seguite da quelle del 4 maggio, hanno in parte proiettato le aziende verso gli scenari post-covid. Ma  L’obiettivo ÃĻ quello di una nuova quotidianità, anche per le imprese. Produrre, progettare, vendere, come sempre, ma con strumenti diversi. Il periodo di convivenza con il Covid-19, con il quale dovremo presto fare i conti, deve spronare le aziende a ristrutturarsi per affrontare, con fiducia, il nuovo orizzonte che si aprirà con il passare della fase 2.

Dalla sanificazione allo smart working: cosa cambia nel post-covid.

La prima trasformazione importante riguarda, per aziende, studi e attività commerciale, le norme sulla sicurezza. Fondamentale sarà il ricorso alla sanificazione degli ambienti e delle attrezzature, tanto che anche per questa attività sono stati previsti incentivi ad hoc. 

Sarà necessario intervenire, solo per fare qualche esempio, su:

  • Orari di ingresso e uscita dei dipendenti.
  • La condivisione degli spazi comuni e degli ascensori, oltre che delle aree di carico e scarico ove presenti.
  • La  gestione degli spazi di lavoro e delle attrezzature condivise, come le stampanti.
  • L’adozione di dispositivi di protezione individuali conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
  • I sistemi di ventilazione
  • L’opportunità di convocare riunioni, da sostituire preferibilmente con modalità telematiche.
  • La necessità di incrementare la sorveglianza sanitaria negli ambienti di lavoro.
  • La possibilità di adottare lo smart working come modalità lavorativa stabile (anche solo per alcuni giorni alla settimana).

Un contributo importante, perÃē, per rispondere a queste nuove esigenze e ridurre e decentralizzare la condivisione di ambienti e strumentazioni, arriva dall’innovazione tecnologica. 

È il caso delle tecnologie basate sulla X-Reality, che consentono di ricostruire ambienti solo apparentemente condivisi. Le potenzialità di queste nuove tecnologie sono ormai evidenti e la strada per la nuova impresa, passa certamente da una loro valorizzazione non piÃđ soltanto in ambito 4.0. 

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