ll Credito d’imposta per Beni Strumentali nelle ZES estende le agevolazioni all’acquisto di immobili.
Dallo scorso 7 giugno, sono disponibili i modelli aggiornati per le comunicazioni relative ai crediti di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle ZES secondo il nuovo quadro normativo.
In particolare, i documenti rivisti prevedono l’aggiornamento del quadro B del modello con un nuovo riquadro per l’indicazione degli investimenti realizzati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022.
Con provvedimento del 6 aprile 2022, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha previsto il cambiamento della modulistica per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle ZES, proprio in funzione della proroga al 31 dicembre 2022
Cosa sono le ZES
Per favorire la crescita delle aree meridionali, l’art. 4 del D.L 20 giugno 2017 n. 91, convertito in Legge 3 agosto 2017 n. 123, ha previsto l’istituzione in alcune aree del Paese delle cosiddette Zes (Zone Economiche Speciali), all’interno delle quali le imprese possono beneficiare di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative.
Ad esempio, per le imprese attive nelle ZES l’imposta sul reddito che deriva dallo svolgimento dell’attività è ridotta del 50% a decorrere dal periodo d’imposta nel corso del quale è stata intrapresa una nuova attività e per i sei periodi d’imposta successivi.
Per le aziende che beneficiano dell’agevolazione, però, è obbligatorio mantenere l’attività nell’area per almeno dieci anni e conservare i posti di lavoro creati per un periodo di tempo altrettanto lungo.
Estensione del credito d’imposta agli immobili
La disciplina relativa alle Zes è stata più volte sottoposta a interventi migliorati o atti ad ampliarne la portata. L’art. 57 del D.L. 31 maggio 2021, ad esempio, ha introdotto importanti novità, come la proroga al 31 dicembre 2022 per l’acquisto di beni strumentali nelle aree Zes raddoppiando il limite massimo per ogni progetto di investimento a 100 milioni di euro ed estendendo lo stesso credito all’acquisto di immobili strumentali agli investimenti.
Con il PNRR, poi, è stata prevista l’estensione del credito d’imposta all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti.
Cosa vuol dire?
Che potrà essere oggetto dell’agevolazione anche l’acquisto di un terreno su cui verrà costruito l’immobile strumentale, o l’acquisto di un fabbricato da demolire e ricostruire, o l’ampliamento di un immobile strumentale in area Zes.
È bene tenere presente che le percentuali di credito variano in base alle dimensioni aziendali:
- 45% piccole e micro imprese;
- 35% medie imprese;
- 25% grandi imprese.
Un esempio:
Lasciando da parte i riferimenti normativi, ecco un esempio pratico per capire meglio di cosa stiamo parlando. Una impresa di piccole dimensioni effettua un investimento pari a 1 milione di euro per l’acquisto di un nuovo stabilimento, in alternativo può anche decidere di ampliarne uno già in suo possesso con un investimento di pari cifra.
Grazie al credito di imposta previsto per questa tipologia di interventi, per le imprese attive in aree Zes, riceverà, al termine dell’investimento, 450 mila euro nel cassetto fiscale, anche in caso di leasing o di pagamento a rate. La condizione indispensabile, però, è quella relativa al mantenimento dell’immobile stesso, che non potrà essere venduto prima di sette anni dal termine dei lavori.
Chi può accedere all’agevolazione?
Ricapitolando, possono ottenere il credito di imposta le aziende:
- già costituite e regolarmente iscritte nel registro delle imprese alla data di presentazione dell’istanza;
- che svolgono la propria attività all’interno delle Zes;
- che non si trovino in stato di liquidazione o di scioglimento;
- che mantengano la loro attività all’interno delle Zes per almeno sette anni dopo il completamento
dell’investimento oggetto delle agevolazioni; - con unità locale all’interno dell’area Zes.
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