Dall’inizio degli anni Ottanta ha iniziato a svilupparsi anche in Europa la figura del Temporary Management. Questa nuova soluzione nasce per risolvere situazioni di difficoltà o di crisi aziendale in quelle realtà in cui manca una figura manageriale su cui poter fare affidamento in tempi brevi. Il Temporary Management cerca, dunque, di rispondere in maniera efficace e tempestiva a necessità urgenti che nascono all’interno di un’impresa.
In Italia, questa nuova soluzione arriva più tardi e, in un primo momento, è sposata dalle piccole e medie imprese per risolvere necessità a livello di ruoli dirigenziali. Solo in seguito è adottata dalle grandi aziende, a livello operativo, come accade già nel resto d’Europa.
Ma chi è, quindi, il Temporary Manager? Scopriamolo insieme.
Una nuova figura: il Temporary Manager.
Il Temporary Manager è una risorsa esterna all’azienda e ha un alto profilo. È assunto per svolgere attività manageriali in un lasso di tempo definito, allo scopo di risolvere problemi gravi e urgenti nella gestione di tutte le fasi strategiche dei processi aziendali. Il suo ruolo è a metà tra un consulente e un dirigente tradizionale e deve necessariamente essere dotato degli strumenti necessari per interventi diretti e veloci: deleghe, poteri decisionali e procure.
Quando è necessario il Temporary Manager?
Generalmente le aziende si servono del Temporary Manager quando al loro interno manca una risorsa che sia in grado di risolvere un dato problema. Possiamo suddividere le diverse problematiche in due criticità:
- tagli sul personale, revisione economica e finanziaria dell’azienda, gestione urgente di problematiche riguardo logistica, produzione o vendita;
- sviluppo del business, della rete di vendita, di nuove opportunità.
Il ruolo del Temporary Manager, in entrambi i casi, è quello di definire una strategia aziendale condivisa che possa durare nel tempo. Una volta stabiliti gli obiettivi che l’impresa vuole raggiungere, il Temporary Manager progetta, propone e realizza interventi operativi, allo scopo di migliorare le performance e le capacità di gestione dell’azienda. Tuttavia, il Temporary Manager non si limita ad analizzare la situazione attuale e a progettare le soluzioni necessarie, ma è anche una figura operativa che lavora per realizzare gli obiettivi concordati. Affidare un incarico specifico al Temporary Manager gli permette di agire in maniera efficace nella struttura aziendale e, in questo modo, di ridurre al minimo le tempistiche per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
Qual è la differenza tra il Temporary Manager e un dirigente a tempo determinato?
Il Temporary Manager è una figura temporanea all’interno dell’azienda e la sua attività prevede non solo di realizzare un progetto di cambiamento aziendale, ma anche di preparare l’impresa alla propria uscita e quindi a non aver più bisogno del suo supporto.
Un dirigente con un contratto a tempo determinato, invece, si concentra sulla continuità aziendale e si preoccupa di difendere la propria posizione, facendo crescere il proprio ruolo all’interno dell’azienda stessa, così da diventare essenziale.
Dunque, ciò che distingue in maniera determinante queste due figure è il fattore tempo. Ciò a cui aspira il Temporary Manager, infatti, non è il prolungamento della propria presenza in azienda, bensì lo svolgimento della attività affidatagli, nel minor tempo possibile, a dimostrazione dell’efficacia del suo ruolo. Proprio per questa ragione, solitamente i contratti che legano il Temporary Manager a un’azienda si aggira tra i 9 e i 12 mesi. In alcuni casi però, i progetti possono anche durare dai 18 ai 24 mesi, attraverso opzioni di continuazione. Inoltre, è raro che queste tipologie di collaborazioni abbiano una durata inferiore ai 6 mesi, in quanto un intervento, seppur urgente, necessità di un tempo fisiologico per essere efficace.
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