Settore turistico sempre più green grazie all’accordo tra Ministero del Turismo, Cassa Depositi e Prestiti e Abi (Associazione bancaria italiana) per finanziamenti agevolati a favore di interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale per le strutture del comparto. Il tutto a valere sul ‘Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca’ (FRI), in linea con le finalità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Un supporto economico che, in totale, potrà arrivare a un valore complessivo di 1,4 miliardi.
FRI, cosa prevede la nuova Convenzione
La Convenzione punta a riqualificare e valorizzare le imprese turistiche finanziando i programmi di investimento in transizione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale per rendere il settore più attrattivo e competitivo sia in Italia sia all’estero. Le agevolazioni sono previste nella forma del contributo in conto capitale, concesso alle imprese beneficiarie dal Ministero del Turismo utilizzando 180 milioni di risorse del PNRR. A queste si aggiungono i finanziamenti agevolati, concessi da CDP a valere sul FRI, per un importo complessivo fino a 600 milioni, in affiancamento a prestiti di pari importo e durata (fino a 15 anni) erogati dal settore bancario a condizioni di mercato. Per un totale, appunto, di quasi 1,4 miliardi.
Chi può accedere alle risorse
Gli incentivi potranno essere riconosciuti a:
- imprese alberghiere;
- strutture ricettive all’aria aperta e che svolgono attività agrituristica;
- imprese del comparto ricreativo, fieristico e congressuale;
- stabilimenti balneari;
- complessi termali;
- porti turistici;
- parchi tematici.
I programmi di investimento dovranno avere un ammontare di spese ammissibili compreso tra 500 mila e 10 milioni, coerenti con il principio comunitario DNSH (Do No Significant Harm) di non arrecare alcun danno significativo all’ambiente.
Il finanziamento segue la firma tra impresa e banca di un “Contratto di Finanziamento” con durata minima di 4 anni e massima di 15, decorrente dalla data di stipula e incluso il periodo di preammortamento, come previsto dalla normativa bancaria applicabile. La durata viene indicata dal Decreto di concessione, con ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno. Gli interessi di preammortamento sono corrisposti alle stesse scadenze.
FRI Turismo: cos’è
Il Fondo Rotativo Imprese, a cui ha aderito anche il Ministero del Turismo, si propone di migliorare la qualità dei servizi di ospitalità italiana in relazione agli standard internazionali attraverso il potenziamento delle strutture ricettive e sostenere nuovi investimenti nel settore fieristico, secondo principi di sostenibilità ambientale e digitalizzazione, al fine di attrarre nuovi flussi turistici su scala sia nazionale che internazionale.
La misura consente di sostenere le imprese pronte a portare avanti investimenti di dimensioni medio-grandi (tra 500mila€ e 10mln€) anche al fine di agire in piena complementarità con lo strumento del tax credit.
Come funziona? Attraverso il cofinanziamento fino a 15 anni, fornito da CDP e banche, il FRI Turismo sostiene propositi legati a: ristrutturazione immobiliare, investimenti innovativi in chiave ambientale, gestione dell’inquinamento acustico e altri ambiti volti a rafforzare la competitività delle imprese del settore, il raggiungimento di nuovi standard di qualità riconosciuti a livello europeo e internazionale, sviluppati anche in termini di sostenibilità ambientale e sicurezza sanitaria.
Tra le spese ammissibili:
- Servizi di progettazione, nella misura massima del 2%;
- Suolo aziendale e sue sistemazioni, nella misura massima del 5% dell’importo complessivo ammissibile del Programma d’investimento
- Fabbricati, opere murarie e assimilate, nella misura massima del 50% dell’importo complessivo ammissibile del Programma d’investimento;
- Macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica;
- Spese per la digitalizzazione previste dall’articolo 9, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, esclusi i costi relativi alla intermediazione commerciale, nella misura massima del 5%.