Dalla digital health al foodtech, le startup sono state tra le grandi protagoniste delle misure di contrasto al Covid-19. Resilienti e disruptive, hanno provato a tenere testa allâimpatto della pandemia grazie alla carica innovativa che le contraddistingue. Anche nel Decreto Rilancio, elaborato dal team di esperti guidato da Vittorio Colao, assumono un ruolo centrale.
Tutte le misure a sostegno delle startup
Contributi a fondo perduto, sgravi per i business angel, detassazione ai fini IRAP e contributivi per il 2020 e il 2021: sono solo alcune delle misure messe in campo dal Governo per sostenere startup e pmi innovative.Â
Lâobiettivo ÃĻ quello di rilanciare le attività di ricerca e sviluppo che, spesso, hanno subito una battuta di arresto a causa del lockdown e degli effetti diretti del Covid-19.Â
Quali sono i criteri di accesso per gli incentivi e le misure di sostegno previsti a favore di queste realtà innovative?
Ti aiutiamo a valutare se la tua startup o la tua pmi innovativa ÃĻ tra quelle che potranno beneficiare degli incentivi fiscali previsti dal Decreto Rilancio e dal Piano Transizione 4.0. Aiuti alle imprese. Il Gruppo Mare Engineering ÃĻ pronto ad affiancare le imprese innovative nella fase di rilancio e a guidarle nellâinterpretazione del documento âIniziative per il rilancio â Italia 2020-2022â, che racchiude le proposte espressamente dedicate al rafforzamento delle misure per startup e PMI innovative.Â
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Startup e pandemia, cosa ÃĻ successo.
Come hanno reagito le startup alla pandemia?Â
La fotografia ÃĻ stata scattata da Station F, il piÃđ grande campus di startup al mondo situato a Parigi. Lâosservatorio si ÃĻ focalizzato su 5 Paesi: Francia, UK, USA, Germania e Israele. Lâindagine ha coinvolto le startup e gli investitori di circa cento fondi di Venture Capital.Â
Ne ÃĻ emerso che solo il 6% degli intervistati teme di dover chiudere lâattività entro fine anno, mentre il 94% pensa di riuscire ad attraversare la tempesta. Nel cuore della pandemia, queste realtà hanno effettuato assunzioni. Da marzo il 48% delle aziende ha fatto nuove assunzioni, il 78% lo farà entro la fine del 2020. Tutto rose e fiori? Non ÃĻ cosÃŽ, piÃđ di nove startup su dieci hanno subito lâeffetto della pandemia. Il 18% di queste realtà ha dovuto inventare una nuova linea di business e il 34% ha dovuto licenziare parte del personale. Il 60% ha ridotto le spese su marketing e comunicazione e il 55% sullâHR, mentre per il 50% delle intervistate non sono in programma tagli sui programmi di internazionalizzazione.Â
E le startup italiane?
Si sofferma, invece, sulla realtà italiana lâanalisi di StartupItalia, che ha convolto 600 attività che hanno risposto spontaneamente al questionario proposto. Tra i principali problemi evidenziati dalle startup:Â
- Crisi di liquidità (53,2%)Â
- Calo dei consumi (45,3%)Â
- Difficoltà a convertire il business (24,2%)Â
- Mancanza di chiarezza sulle normative (22,4%).
Il sentiment degli intervistati ÃĻ un poâ altalenante. Il 44,2% si dice ottimista a due mesi dallâavvio del lockdown ma convivono sentimenti di frustrazione (25,4%), paura di fallimento (24,2%), necessità di prendere decisioni drastiche (20,8%), dipendenti scoraggiati (20,8%). Il morale dei collaboratori ÃĻ stato giudicato parzialmente ottimista dal 43,7% degli intervistati. Tra gli spiragli positivi:
- le possibilità offerte dal cambiamento delle abitudini di consumo (37,4%)Â
- una sorta di selezione naturale delle imprese migliori (34,8%).Â
Il 46,5% dei partecipanti ha dichiarato di studiare piÃđ di due mesi fa, mentre il 33,8% si tiene al passo partecipando a webinar e iniziative online. La formazione resta un tema centrale, che assume rilievo sempre piÃđ in un contesto in cui cambiano con rapidità competenze e necessità del mercato. In questa direzione vanno soluzioni, proposte proprio da una startup, come LinUp, che offrono percorsi alternativi per la formazione del personale delle piccole e medie imprese.Â
Startup e smart working, un rapporto che non convince
Lâanalisi di StartupItalia, poi, si ÃĻ soffermata anche sul rapporto tra startup e smart working. Cosa ne pensano gli imprenditori? La metà degli intervistati pensa che il lavoro âin esternaâ sia sempre una risorsa utile, ma il 38,7% crede che possa esserlo solo a patto di avere una strategia. Infine, il 9,9% ÃĻ convinto che non serva alla propria azienda. Tra le principali difficoltà :
- lâassenza di connessione veloce (22,9%)
- la mancanza di coordinamento in azienda (16,6%).
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