Raffica di lettere di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate.
I destinatari non sono solo i contribuenti che non hanno inviato la dichiarazione Iva relativa al 2021, ma anche molte imprese che hanno usufruito dei crediti per Ricerca e Sviluppo.
I mesi estivi, in particolare, hanno fatto registrare un invio massiccio di questa tipologia di comunicazione.
Ma di cosa si tratta e cosa bisogna fare per mettersi in regola?
Cosa sono le lettere di compliance
Lettere di compliance, di cosa si tratta?
Sono comunicazioni che l’Agenzia invia ad alcuni contribuenti soggetti passivi IVA e contengono riferimenti diretti ad anomalie rinvenute nelle loro dichiarazioni dei redditi o nelle dichiarazioni IVA.
In particolare, si tratta di anomalie riguardanti omissioni o infedeltà riscontrate mettendo a confronto i dati dichiarati con quelli che l’Agenzia ha a disposizione all’interno delle proprie banche dati.
Questa tipologia di comunicazione viene inviata tramite Posta Elettronica Certificata o posta ordinaria ed è consultabile all’interno dell’area riservata del portale informatico dell’Agenzia delle Entrate, denominata “Cassetto fiscale”.
Credito di imposta Ricerca e Sviluppo, cosa chiede il fisco
Le lettere di compliance, in realtà, possono interessare anche misure specifiche di cui le aziende hanno beneficiato.
È il caso, ad esempio, del credito di imposta R&S previsto dal D.L. 145/2013. In questa occasione, le comunicazioni partite dall’Agenzia delle Entrate sono finalizzate a informare i contribuenti della possibilità di accesso alla procedura di riversamento spontaneo del credito R&S indebitamente fruito.
Si tratta di una procedura, introdotta dal decreto Fisco-Lavoro, che consente di regolarizzare le indebite fruizioni dei crediti d’imposta R&S maturati fra il 2015 e il 2019, senza incappare in sanzioni e interessi.
Semplificando: le lettere di compliance consentono alle imprese di prendere atto di una situazione da sanare e di valutare se aderire o meno al riversamento volontario.
Si tratta di comunicazioni che vanno intese come spesso anche come semplici analisi e valutazioni preliminari della posizione fiscale del contribuente, o segnalazioni di indicatori di anomalia, sintomatici del possibile utilizzo indebito del credito d’imposta, che in questo caso prescindono da qualsiasi valutazione in merito alle spese di ricerca e sviluppo sostenute e/o alla natura del progetto agevolato.
Tra le principali anomalie riscontrate dalla Agenzia delle Entrate, in merito alla gestione del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo, c’è la presenza di investimenti non qualificabili come Ricerca e Sviluppo in ragione di una carenza dei requisiti di novità e di incertezza tecnologico-scientifica e finanziaria.
Cosa fare per mettersi in regola
L’Agenzia delle Entrate, in merito alle lettere di compliance relative al credito d’imposta R&D previsto del DL 145/2013, ha dato la possibilità alle aziende di sanare la propria posizione attraverso il riversamento spontaneo, a cui era possibile aderire fino allo scorso 16 settembre, restituendo il credito R&D in unica soluzione il 16 dicembre o in 3 rate annuali, senza applicazione di sanzioni né interessi.
Se hai usufruito di crediti per Ricerca e Sviluppo potresti aver ricevuto una lettera del genere dall’Agenzia delle Entrate.
Se non sei riuscito a rispettare i tempi previsti per mettersi in regola o se credi di aver rispettato tutti i criteri previsti dalla normativa, contattaci.
Ti offriamo il giusto supporto per verificare che tutto sia in regola e prevenire in questo modo l’invio di tale lettera.
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