Oggi si parla di Industria 5.0 e nuovi scenari dell’innovazione e della tecnologia, ma di cosa si tratta e in che relazione sono con l’Industria 4.0?
Abbiamo imparato a familiarizzare con opportunità e terminologia dell’Industria 4.0. Oggi parliamo di Transizione con un occhio agli strumenti per rendere le nostre aziende sempre più competitive e innovative e l’altro al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). E’ già il momento di spingersi oltre.
Se c’è una cosa che il primo ventennio del Duemila ci ha insegnato infatti, è che il cambiamento è dietro l’angolo, l’innovazione si spinge sempre un po’ più in là ed è impossibile fermarsi. Anche per le imprese è così ed è il momento di puntare all’Industria 5.0, un modello di impresa nuovo, sociale, sostenibile, impegnato. Una azienda capace di adottare un business model caratterizzato da un dialogo sempre più strutturato e complementare tra l’uomo e le macchine, dove l’Umanesimo Industriale germogliato con l’Industria 4.0 si afferma a pieno e si esprime nelle sue potenzialità.
A descriverne le caratteristiche è stata la Commissione europea, con un documento dal titolo: “Industria 5.0: verso un’industria più sostenibile, resiliente e incentrata sull’uomo”. Cambia ancora lo scenario dell’innovazione e si apre a nuove prospettive e a nuove direzioni.
Quali? Proviamo a scoprile insieme.
Industria 5.0, l’Uomo al centro
Nel nuovo scenario economico, l’industria assume più che mai un ruolo sociale: non più solo traino per l’occupazione, ma luogo e realtà che si fa espressione dell’attenzione all’ambiente e al benessere dei lavoratori. Se green e digital rappresentano i pilastri della trasformazione del tessuto produttivo europeo, è in questo nuovo modello di impresa che trovano casa. Nel report sull’Industria 5.0, in particolare, l’UE vede l’impresa e il mondo aziendale come motore di un nuovo sviluppo basato sul rispetto totale per il pianeta e per il lavoro, riconoscendone la capacità di raggiungere obiettivi sociali e nuovi paradigmi per la produzione che pongono il benessere del lavoratore al centro del processo produttivo. La quinta rivoluzione industriale, quindi, è “umanocentrica”, sembra guardare al passato ma con la consapevolezza che questi ambiziosi obiettivi potranno essere raggiunti solo grazie al supporto di tecnologie sempre più sofisticate e intelligenti.
I punti chiave del report UE
Quali sono, in particolare, i messaggi chiave che emergono dall’analisi condotta dall’UE?
- L’industria è acceleratore e abilitatore del cambiamento e dell’innovazione. Così deve essere affinché l’industria sia sinonimo di prosperità e benessere economico per il Vecchio Continente. Ecco quindi, che diventa determinante l’aggiornamento tecnologico, elemento strategico per garantire all’impresa la capacità di fornire soluzioni per la società ed essere luogo di lavoro attrattivo per giovani talenti.
- Priorità: digitalizzazione. “Le tecnologie digitali – evidenzia il report – come l’intelligenza artificiale o la robotica, permettono un’innovazione radicale del posto di lavoro, ottimizzando le interazioni uomo-macchina e capitalizzando il valore aggiunto che i lavoratori portano in fabbrica. Sviluppando tecnologie innovative incentrate sull’uomo, l’Industria 5.0 può sostenere e potenziare, anziché sostituire, i lavoratori”. Allo stesso tempo, la digitalizzazione accresce la resilienza delle imprese stesse, rendendole anche più green.
- Sostenibilità: se c’è un termine destinato a caratterizzare la politica di sviluppo dell’economia internazionale non può che essere questa. Come rendere un’economia green? Partendo dalle imprese. Il “Green Deal” avrà successo se l’industria europea assumerà un forte ruolo di leadership. “Gli obiettivi ambientali condivisi possono essere raggiunti solo incorporando nuove tecnologie e ripensando i processi di produzione rispetto agli impatti ambientali”. L’industria come esempio e modello della transizione verde.
- E infine la S di sociale. Un aspetto da non sottovalutare: la nuova industria avrà “un impatto trasformativo sulla società. Questo è particolarmente vero per i suoi lavoratori, che potrebbero vedere il loro ruolo cambiato, richiedendo nuove competenze”.
Dove eravamo rimasti
Cosa sarà, quindi, dell’Industria 4.0 proprio ora che avevamo imparato a familiarizzare? La 5.0, in realtà, non è altro che il completamento della prima, la sua integrazione, che pone l’accento su aspetti non solo economici e tecnologici, ma che sono fattori decisivi per il ruolo che l’industria ricoprirà nella futura società europea: ambiente, diritti, sociale. Una trasformazione che richiede uno sforzo comune e che può essere vissuta da tutte le realtà produttive. Spesso, però, espressioni come Rivoluzione Industriale e cambiamento del tessuto produttivo possono intimidire, portare molti a fare un passo indietro. L’Industria 5.0 è alla portata di tutti, delle imprese di ogni dimensione.
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