Quali sono i requisiti per identificare una PMI innovativa?
Quando parliamo di PMI innovative ci troviamo quasi sempre difronte a due casi:
Che si tratti della “seconda vita” di una startup o di un’impresa trentennale che ha saputo rinnovarsi, lo status di PMI innovativa spetta a quelle realtà produttive che rispondono ai requisiti previsti dalla normativa di riferimento: il DL 3/2015. Quali sono le caratteristiche e i requisiti che consentono auna piccola o media impresa di avvalersi della qualifica di innovativa?
PMI Innovativa, i requisiti richiesti
Può essere considerata una PMI Innovativa una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, che presenti una serie di requisiti oggettivi e soggettivi previsti dalla normativa. In particolare:
- residenza in Italia, o in altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia;
- certificazione dell’ultimo bilancio e dell’eventuale bilancio consolidato;
- non deve essere quotata in un mercato regolamentato;
- non deve essere contestualmente iscritta alla sezione speciale delle startup innovative.
I requisiti fin qui elencati rientrano nella categoria “oggettivi” e devono essere tutti posseduti dall’azienda.
Tra i soggettivi, invece, rientrano:
- l’aver sostenuto spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 3% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione
- l’aver impiegato personale altamente qualificato (almeno 1/5 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 1/3 con laurea magistrale)
- essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.
In questo caso è sufficiente possedere almeno due requisiti su tre per rientrare nella categoria delle PMI Innovative.
I numeri della PMI Innovativa
Ma quali sono le dimensioni di una PMI Innovativa? La risposta è da ricercare nella normativa europea, in particolare nella Raccomandazione UE 2003/361/CE. Rientrano in questa categoria le imprese con:
< 250 addetti
< 50 milioni di euro di fatturato annuo
< 43 milioni di euro attivo totale dello stato patrimoniale
In presenza dei requisiti necessari, la PMI può procedere alla registrazione presso l’apposita sezione speciale del Registro delle imprese delle Camere di Commercio.
Come?
Con una semplice autocertificazione. Trasmessa in modalità telematica all’ente camerale territoriale. Alle CCIAA spetterà il compito di verificare il rispetto e il mantenimento dei requisiti, da confermare una volta l’anno entro 30 giorni dell’approvazione del bilancio.
Quali vantaggi per le PMI Innovative?
Le PMI Innovative ereditano i benefici e i vantaggi previsti per le startup. Questa estensione è frutto della volontà di favorire la diffusione dell’innovazione tecnologica su tutto il territorio nazionale. Queste realtà, ad esempio, hanno diritto all’esonero dall’imposta di bollo per l’iscrizione al Registro e possono remunerare il personale con piani di incentivazione in equity. Il Decreto Rilancio ha ampliato le opportunità di crescita e incentivazione per le PMI Innovative, favorendo anche gli investimenti da parte di privati con misure ad hoc. In sintesi, le PMI Innovative possono beneficiare di:
- Incentivi all’investimento nel capitale di PMI innovative
- Accesso gratuito e semplificato al fondo di garanzia per le PMI
- Esonero dalle imposte di bollo
- Raccolta di capitali tramite campagne di equity crowdfunding
- Accesso ai servizi dell’agenzia ICE
- Deroghe alla disciplina societaria ordinaria
- Proroga del termine per la copertura delle perdite
- Deroga alla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica
- Remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale
Scarica la Scheda di Sintesi della policy a sostegno delle PMI innovative pubblicata dal Ministero per lo Sviluppo Economico.
Investire nel capitale sociale di una PMI Innovativa conviene
A partire dal 1° gennaio 2017, per gli investitori che scelgono di sostenere la crescita di queste realtà con investimenti in capitale di rischio possono accedere a uno sgravio fiscale ad hoc. Per le persone fisiche, si tratta di una detrazione dall’imposta lorda Irpef pari al 30% dell’ammontare investito, fino a un massimo di 1 milione di euro; per le persone giuridiche, invece, si tratta di una deduzione dall’imponibile Ires pari al 30% dell’ammontare investito, fino a un massimo di 1,8 milioni di euro. La possibilità di accedere all’incentivo è però condizionata al mantenimento della partecipazione nella PMI innovativa per un minimo di tre anni.
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Con le misure adottata nel corso della pandemia, gli investimenti in PMI e Startup innovative sono ancora più convenienti. Il decreto Rilancio, infatti, ha portato introdotto una agevolazione fiscale pari al 50% dell’investimento effettuato sia nelle startup innovative che nelle PMI innovative (fino ad un massimo di 300 mila euro, oltre tale limite, sulla parte eccedente l’investitore può detrarre il 30% in ciascun periodo d’imposta), nei limiti delle soglie fissate dal regime “de minimis”. Anche in questo caso è fondamentale che l’investitore non esce prima di tre anni dal capitale sociale.
La tua PMI è innovativa?
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