Nuova Legge di Bilancio 2021: le opportunità per le imprese che innovano
La Legge di Bilancio 2021 porta la centro dell’attenzione delle imprese, con forza, il tema dell’innovazione. Tante le misure, anche a portata di Piccola e Media impresa, per cogliere le opportunità derivanti dalla trasformazione digitale e dall’introduzione di nuove tecnologie nel proprio modello di business.
Sei già a conoscenza delle misure previste per affiancare la tua impresa nel viaggio verso l’innovazione?
È il momento di innovare
Si parla da tempo di trasformazione digitale e Industria 4.0, eppure è soprattutto con la pandemia del 2020 che molte realtà produttive hanno iniziato un vero e proprio percorso di trasformazione. Per sostenere questo slancio, destinato a tradursi in competitività e crescita anche per le imprese di dimensioni più piccole, la Legge di Bilancio 2021 prevede numerose misure, a partire dal credito d’imposta per le attività di Ricerca e Sviluppo, che offrono l’occasione di essere al passo con i tempi grazie al sostegno statale. Per verificare se anche la tua impresa è pronta a cogliere queste opportunità puoi rivolgerti a noi. Ti aiuteremo, gratuitamente, a orientarti tra misure e strumenti in linea con le specifiche esigenze della tua azienda.
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Legge di Bilancio 2021: il sostegno all’innovazione
Innovazione, ricerca, startup e pmi innovative, Transizione 4.0: è il momento di familiarizzare non solo con questi termini ma anche con i modelli e i vantaggi competitivi che questi asset possono introdurre nella tua impresa. La Legge di Bilancio 2021 dedica ampio spazio alle misure a sostegno di questi temi, a partire dalla conferma e dal consolidamento del Piano Transizione 4.0, che raccoglie l’eredità del Piano Industria 4.0 e si propone di affiancare la trasformazione digitale del tessuto produttivo italiano. Diversi gli strumenti in cui si articola, in particolare: Credito d’imposta Beni Strumentali e Credito d’imposta per beni strumentali nuovi, per accelerare la trasformazione digitale delle imprese anche attraverso il ricorso a software, piattaforme e sistemi non riconducibili al Piano di Trasformazione 4.0. In questo secondo caso, il credito d’imposta si attesta al 10% per investimenti fino a 2 milioni di euro per i beni materiali e a 1 milione di euro per i beni immateriali, scende al 6% dal 1° gennaio 2022.
Credito d’imposta Ricerca Sviluppo e Innovazione Tecnologica
Tra le misure di maggio rilievo, però, ci sono quelle che puntano a sostenere gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative. In particolare, il credito di imposta ricerca, sviluppo e innovazione dedicato proprio a questi interventi. Anche in questo caso, lo strumento viene rafforzato: passando dal 12 al 20 per cento. incrementa anche l’ammontare massimo del beneficio, che sale da dai 3 ai 4 milioni di euro. La legge di Bilancio 2021, quindi, va a potenziare il credito d’imposta per ricerca e sviluppo introdotto con la legge di Bilancio 2020 relativo agli investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative. È utilizzabile esclusivamente in compensazione, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione, subordinatamente all’avvenuto adempimento degli obblighi di certificazione previsti dalla norma.
Quali attività possono beneficiarne?
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le spese che possono essere considerate per beneficiare di questo particolare credito d’imposta. In teoria, le attività di ricerca e sviluppo ammissibili sono quelle “volte all’acquisizione di nuove conoscenze, all’accrescimento di quelle esistenti e all’utilizzo di tali conoscenze per nuove applicazioni”. Si fa riferimento, in particolare alla “ricerca fondamentale”, alla “ricerca industriale” e allo “sviluppo sperimentale”. È il caso, ad esempio, della creazione di algoritmi basati su nuove tecniche o di tecniche di criptazione o di sicurezza.
Attenzione al green e al design
Tra i temi di grande rilievo per le nuove applicazioni del credito di imposta c’è la sostenibilità. Il credito d’imposta per gli investimenti per la transizione ecologica e l’innovazione digitale 4.0 passa dal10% al 15%, con l’ammontare massimo che sale da 1,5 a 2 milioni di euro. Si consolida anche il credito relativo alle attività di Design e ideazione estetica: con incremento dal 6% al 10% e massimale che passa da 1,5 milioni a 2 milioni.
R&S, meglio se nel Mezzogiorno
Tra le novità più interessanti, in materia di ricerca e sviluppo, c’è la proroga del credito di imposta rinforzato per le attività che operano e sono ubicate nelle regione del Mezzogiorno. È stata stabilita la proroga per le annualità 2021 e 2022 per gli investimento in attività di R&S (inclusi i progetti di R&S in materia di Covid-19) in favore delle imprese operanti nelle regioni del Mezzogiorno. Confermate le aliquote del 2020: 25% per le grandi imprese; 35% per le medie imprese; 45% per le piccole imprese.