Quali opportunità offre il Decreto Liquidità alle Imprese italiane? Quali le misure anticrisi introdotte destinate a sostenere il tessuto produttivo?
“Diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, che siano piccole, medie o grandi. Duecento miliardi per potenziare il mercato interno. Altri duecento miliardi per l’export. È una potenza di fuoco”.
È con queste parole che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha presentato il nuovo Decreto Liquidità, un pacchetto di misure che parla la tessuto imprenditoriale del Paese.
Cosa cambia con il Decreto Liquidità del 6 aprile 2020?
Accesso al credito, sostegno alla liquidità, all’esportazione, all’internazionalizzazione e agli investimenti.
Garanzia tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato per i prestiti alle imprese, a secondo delle dimensioni aziendali. Grazie alle garanzie da parte dello Stato per un totale circa di 200 miliardi di euro concesse attraverso la società SACE Simest, del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma.
Chi può accedere?
Le imprese con meno di 5.000 dipendenti in Italia e un fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro possono ottenere una copertura pari al 90% con una procedura semplificata per l’accesso alla garanzia. Si passa a una copertura dell’80% per imprese con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato fra 1,5 e 5 miliardi di euro e al 70% per le imprese con fatturato sopra i 5 miliardi.
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Il ruolo del Fondo di Garanzia per le PMI.
Come già accaduto con il Decreto Cura Italia, anche l’ultimo intervento governativo va a potenziare ulteriormente il Fondo di Garanzia per le PMI: aumenta la dotazione finanziaria e la capacità di generare liquidità anche per le aziende fino a 499 dipendenti e i professionisti. Inoltre, è previsto lo snellimento delle procedure burocratiche per accedere alle garanzie.
Uno sguardo all’export .
Nel decreto, poi , sono previste anche misure di sostegno alle esportazioni, con l’introduzione di un sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività assicurativa di SACE sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell’export.
Priorità alla continuità operativa .
Il decreto punta anche a garantire la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza, con interventi a protezione diretta in sede di redazione del bilancio in corso (valutando i criteri di prudenza e di continuità alla luce della situazione emergente dall’ultimo bilancio chiuso) e disattivando le cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale.
Un’altra misura è finalizzata a il coinvolgimento dei soci nell’accrescimento dei flussi di finanziamento verso la società, disattivando in questa fase i meccanismi che in via ordinaria li pongono in secondo piano rispetto ai creditori. Misure fiscali e contabili per professionisti e imprese.
Il Decreto Liquidità, inoltre, interviene anche in merito agli adempimenti fiscali e tributari da parte di lavoratori e imprese. È prevista – a integrazione di quanto previsto dal Cura Italia – la sospensione dei versamenti di Iva, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio. In particolare: è sospeso il versamento di IVA, ritenute e contributi per soggetti con calo di fatturato di almeno il 33% per ricavi/compensi sotto i 50 milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia; sospesi i versamenti per i soggetti che hanno iniziato ad operare dal 1° aprile 2019; per i residenti delle 5 province più colpite (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza) è prevista la sospensione del versamento IVA in caso di calo del fatturato di almeno il 33% a prescindere dalla soglia di fatturato dei 50 milioni; è prevista la ripresa dei versamenti a giugno, con la possibilità di rateizzazione in 5 rate.