Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
9 Novembre 2020
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Pensi di avere le caratteristiche per diventare PMI innovativa? In questo articolo ti spieghiamo cos’è un PMI innovativa e come diventarlo
Le PMI innovative in Italia sono 1592, secondo i dati dell’apposito registro. La maggior parte di queste realtà è situata in Lombardia (442), seguita a distanza da Emilia-Romagna (154) e Lazio (147). Nel Mezzogiorno, il maggior numero di PMI innovative è in Campania (120).
Che cos’è una azienda innovativa? Quali sono le principali caratteristiche che distinguono le PMI innovative dalle imprese normali?
Per favorire la diffusione dell’innovazione tecnologica su tutto il territorio nazionale, il Decreto Legge 24 gennaio 2015, n. 3 (“Investment Compact”), convertito con Legge del 24 marzo 2015, n. 33, ha esteso le misure previste a beneficio delle start-up innovative a una più ampia platea di piccole e medie imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere dalla data di costituzione e dalla formulazione dell’oggetto sociale. In particolare, alle aziende con meno di 250 persone e con fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio non supera i 43 milioni di euro.
Tra i requisiti richiesti, come da legge le PMI innovative devono:
e non devono:
inoltre:
a) volume di spesa in ricerca, sviluppo e innovazione in misura almeno pari al 3% della maggiore entità fra costo e valore totale della produzione della PMI innovativa;
b) impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in una quota almeno pari a 1/5 della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero, in una quota almeno pari a 1/3 della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale;
c) titolarità, anche quali depositarie o licenziatarie, di almeno una privativa industriale, relativa a un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero titolarità dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tale privativa sia direttamente afferente all’oggetto sociale e all’attività di impresa.
La tua azienda ha queste caratteristiche? Pensi di poter acquisire lo status di PMI Innovativa?
Da anni affianchiamo le aziende con una consulenza ad hoc per effettuare un’analisi completa del livello di innovazione prima di pianificare e progettare il piano di innovazione e il percorso di crescita.
La prima cosa da fare per poter rientrare tra le piccole e medie imprese beneficiarie dei vantaggi riservati alle PMI Innovative è iscriversi al Registro Imprese, per poter successivamente richiedere l’iscrizione alla sezione speciale. È possibile certificare le competenze anche con una autocertificazione, da inviare online come Comunicazione Unica al Registro delle Imprese.
Tra le informazioni richieste: il possesso di brevetti, l’elenco delle partecipate e delle collaborazioni con centri di ricerca e le università, i cv di manager e dipendenti.
I nostri esperti potranno guidarti, passo dopo passo, nella compilazione della documentazione necessaria. Richiedi una consulenza gratutita
Ma perché conviene essere una PMI Innovativa? Quali i vantaggi?
Le PMI Innovative hanno diritto all’esonero dall’imposta di bollo per l’iscrizione al Registro e possono remunerare il personale con piani di incentivazione in equity. Inoltre, gli investimenti sono favoriti grazie a incentivi fiscali in favore di persone fisiche e persone giuridiche che intendono investire nel capitale sociale delle pmi innovative. Il Decreto Rilancio, tra l’altro, ha ulteriormente favorito la possibilità di sostenere startup e PMI Innovative.
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Tra le novità più rilevanti: la detrazione fiscale fino a 300 mila euro per gli investimenti nel capitale delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative e un credito d’imposta fino al 50% per la formazione di una società benefit.
Beni strumentali, R&D, formazione. Queste le principali opportunità che consentono alle imprese di investire, risparmiando. Il Piano Transizione 4.0, infatti, introduce e potenzia il Credito d’Imposta per le piccole e medie imprese pronte a scommettere sulla propria crescita e sulla competitività.
Contributi a fondo perduto fino a un totale di 10 milioni di euro da utilizzare per l’acquisizione di servizi da parte di incubatori, acceleratori, business angel e altri soggetti privati o pubblici che forniscono supporto alle startup innovative.
Numerose sono le misure e i provvedimenti emanati dal governo con il Decreto Rilancio, pubblicato in gazzetta il 19/05/2020. Oltre le nuove misure, introdotte per supportare le Imprese e incentivare l’economia, restano attivi il Bonus Formazione 4.o e il Credito d’imposta Beni strumentali già previsti dalla Legge di Bilancio 2020, ma vengono potenziati in alcuni casi.
Con il DL Rilancio si incrementa la percentuale del Credito d’imposta dedicato alle attività di Ricerca e Sviluppo per le imprese del Mezzogiorno.
Il Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design è un’agevolazione fiscale del MiSE rivolta a imprese e società di qualsiasi forma giuridica che investono in attività di Ricerca e Sviluppo e nell’acquisto di Beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
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Nella legge di Bilancio 2020 il Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design prevedeva un Credito d’imposta pari al 12% delle spese agevolabili per attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, rivolto indistintamente a piccole, medie e grandi imprese.
Con il DL Rilancio (Art. 244) il Credito d’Imposta vale di più per le aziende del Sud Italia. Sono state incrementate, in base alle dimensioni delle imprese, le percentuali (fino al 45% per le piccole imprese) per il calcolo del credito sugli investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo afferenti strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno.
Imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Inoltre, aumenta il limite annuo del Credito compensabile. Per il 2020 è fissato ad un milione di euro il limite per la compensazione, in F24, dei crediti tributari. (Art. 147).