Passi in avanti importanti per il Recovery Plan. La Commissione europea ha recentemente approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) dell’Italia, lo strumento operativo che declina le risorse UE provenienti dal fondo Next Generation UE. Sul piatto per la ripartenza del Paese ben 191,5 miliardi di euro: 68,9 miliardi in sovvenzioni e di 122,6 miliardi in prestiti. Il prossimo passo prevede lâapprovazione del PNRR da parte del Consiglio europeo. Â
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza sarà il vero traino della crescita italiana, come emerge dalle stime della Commissione Ue contenute nella valutazione. Infatti, secondo Bruxelles, grazie solo alla componente investimenti del piano, ÃĻ prevista una crescita del Pil nazionale compresa tra l’1,5% e il 2,5% entro il 2026. Una crescita destinata a proseguire nel lungo periodo, con lâentrata in vigore delle riforme, che porterà alla creazione di circa 240mila posti di lavoro supplementari.Â
Green e digitale nel Recovery Plan per la ripartenza dellâItaliaÂ
Il piano nazionale, secondo la valutazione dei tecnici di Bruxelles, destina il 37% della spesa totale a misure a sostegno degli obiettivi climatici e il 25% alla transizione digitale. In programma ci sono investimenti per un programma di ristrutturazione su larga scala finalizzato ad accrescere l’efficienza energetica degli edifici. Fari puntati anche sulle fonti energetiche rinnovabili, tra cui l’idrogeno, e sulla riduzione delle emissioni di gas serra dei trasporti. Via libera, quindi, a mobilità  urbana sostenibile e potenziamento delle infrastrutture ferroviarie. Â
Centrale il ruolo delle imprese nella rivoluzione digitale. Sono in programma investimenti a sostegno della digitalizzazione delle imprese e dell’espansione delle reti a banda ultra-larga, oltre che della connettività  5G. Un ruolo di primo piano, poi, spetta alla pubblica amministrazione, soggetta a una vera e propria trasformazione in chiave digitale. Gli ambiti che saranno toccati con maggiore intensità saranno: sanità , giustizia e istruzione.Â
PMI al centro del Recovery Plan
A guidare la trasformazione digitale del Paese, perÃē, sarà il settore privato, le PMI in particolare. A questa voce sono destinate risorse per 30,5 miliardi di euro del Recovery Plan articolati nelle due componenti della Missione 1. Prima componente: Digitalizzazione del Paese, dedicata a ridurre i divari strutturali di competitività , produttività e digitalizzazione. Il digital divide con lâEuropa ÃĻ importante, basti pensare che sul totale degli Stati Membri dellâUE lâItalia si posiziona al 25° posto. Ad aggravare la situazione, il calo della produttività nellâultimo ventennio, âa fronte della crescita registrata nel resto dâEuropaâ, si legge nellâultimo EC Country Report Italy. Â
Nel dettaglio, la componente 2 della missione 1 prevede interventi trasversali ai settori economici âcome lâincentivo degli investimenti in tecnologia [âĶ], ricerca e sviluppo e lâavvio della riforma del sistema di proprietà industrialeâ. Internazionalizzazione e competitività delle filiere industriali, invece, sono i pilastri dei sostegni che riguardano le pmi. In questo caso a beneficiare dei sostegni saranno le realtà piÃđ innovative e strategiche. Â
Fra gli interventi:Â
- rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMESTÂ
- competitività e resilienza delle filiere produttiveÂ
- riforma del sistema della proprietà industriale, che mira a definire una strategia pluriennale per promuovere la cultura dellâinnovazione e gli strumenti di protezione e valorizzazione della proprietà industriale.Â
Un treno che le PMI non possono perdereÂ
Nel Piano nazionale confluiscono anche i progetti promossi dal Mise proprio a sostegno della crescita e della digitalizzazione del Paese. Per le pmi in campo ci sono risorse e strumenti di provenienza diversa che rappresentano davvero unâoccasione unica per il salto di qualità tanto atteso. In particolare, nella missione âDigitalizzazione, innovazione, competitività e culturaâ rientrano iniziative volte a sostenere lâinnovazione in chiave digitale attraverso tre linee di intervento (Digitalizzazione e modernizzazione della PA; Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; Turismo e cultura 4.0), alcune gestite in collaborazione con il Ministero dellâinnovazione e della transizione digitale e con la Presidenza del Consiglio.Â
In ballo 28,24 miliardi di euro, somma delle risorse previste dal PNRR e dal Fondo complementare. Â
Parallelamente, attraverso la missione âIstruzione, formazione e ricercaâ il Governo si ÃĻ posto lâobiettivo di potenziare le competenze presenti nel Paese e cogliere le sfide tecnologiche e ambientali, incrementando gli investimenti in ricerca e sviluppo anche attraverso una migliore interazione tra il mondo delle imprese e gli enti pubblici. Infatti lo scopo della Missione ÃĻ favorire una efficace interazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo, migliorando anche la propensione allâinnovazione delle pmi e la loro partecipazione a filiere strategiche per la competitività nazionale ed europea. A sostegno di questi interventi ci sono complessivamente 4,9 miliardi di euro di risorse previste nel PNRR e nel Fondo complementare. Â
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