Design Thinking e innovazione di prodotto: quale legame?
La creatività al servizio dell’innovazione. Hai mai pensato che anche per la tua azienda, un approccio ai problemi diverso dal solito possa rappresentare la soluzione? Hai mai sentito parlare di design thinking? Si tratta di una metodologia di gestione dell’innovazione che combina tecniche quantitative e pensiero intuitivo. Non solo numeri, quindi, ma anche creatività. Una strada che presenta potenzialità importanti anche in termini di innovazione di prodotto. Il legame tra questi due elementi è profondo: attraverso un cambio di paradigma, caratterizzato da una forte spinta creativa e dalla centralità delle persone, emergono nuove soluzioni che si traducono nello sviluppo di servizi e prodotti innovativi. Scopriamo insieme di cosa si tratta e quali benefici può apportare al tuo business.
Design Thinking, cos’è?
Questa nuova metodologia di gestione dell’innovazione, che prende forma nei primi anni Duemila nell’università californiana di Standford, aiuta le imprese a risolvere problemi organizzativi interni, ma può anche accompagnarle nella progettazione e nel lancio di nuovi prodotti, supportandole e rendendole più efficienti sotto il profilo dei processi di realizzazione e distribuzione.
La trasformazione digitale che caratterizza le imprese negli ultimi anni ha contribuito all’affermazione di questo nuovo approccio al mondo del business, che rende necessario un ripensamento radicale dei processi e delle strutture organizzative con cui prodotti e servizi sono progettati, realizzati e distribuiti.
Sono 5 le fasi in cui si articola il design thinking:
- conoscere,
- definire,
- ideare,
- prototipare,
- testare.
Nel corso della prima si applicano tecniche di ricerca che permettono di mettersi nei panni delle persone e comprendere le esperienze in atto dal loro punto di vista. Successivamente, nella seconda fase, ci si sofferma sulle esigenze reali del target coinvolto e si cercano nuove opportunità che possano migliorarne l’esperienza. La terza fase, quella dell’ideazione, è il cuore creativo, che consente di lasciare spazio a tutte le idee che rappresentano le possibili soluzioni fino a definire quella migliore. Nel corso del quarto momento l’idea prende corpo e si trasforma nel prototipo. Infine, si passa alla fase di verifica del prototipo stessi, con il coinvolgimento di persone reali e l’obiettivo di raccogliere feedback per migliorare il prodotto o servizio prima di realizzarlo.
Nel corso di questi 5 momenti l’innovazione di prodotto nasce quasi spontaneamente, prende corpo e forma, consentendo all’impresa di avvalersi di servizi e strumenti unici e altamente competitivi.
Sfruttare le nuove tecnologie
Come evidenziato in diversi interventi dall’Osservatorio sul Design Thinking per il Business del Politecnico di Milano, c’è un fenomeno nuovo in atto che sta cambiando anche questa particolare metodologia: è l’incontro con le tecnologie di frontiera, in particolare con l’intelligenza artificiale. Cresce il numero di aziende di piccole e medie dimensioni che sta trasformando il proprio modo di innovare, adottando il Design Thinking, beneficiando quindi delle capacità offerte sia dalle conoscenze analitiche che dalle capacità intuitive. L’incontro con tecnologie digitali, come l’Intelligenza Artificale, può essere determinante per diversi processi aziendali: dalla gestione degli acquisti al Customer Relationship Management. L’analisi del centro studi milanese parte da un campione di 150 startup che offrono soluzioni a supporto dei processi di Design Thinking. Ne emerge che:
72 utilizzano tecnologie digitali per migliorare il coordinamento tra team dispersi di manager dell’innovazione, semplificando la loro interazione a distanza e aumentando il loro coinvolgimento, la produttività, la creatività e l’innovazione;
31 supportano l’attività di “decision making” affidandosi a strumenti di business intelligence e piattaforme di visualizzazione dei dati che sfruttano i big data e che possono essere facilmente integrate nei flussi di lavoro digitali attraverso cui sono stati realizzati gli approcci di Design Thinking.
Innovare metodologie, tecnologie e prodotti: può farlo anche una pmi
Per un’impresa alle prese con la sfida dell’innovazione e dell’adozione di processi digitali, il design thinking può rappresentare un’ottima alternativa. Il ricorso a strumenti di portata rivoluzionaria, come l’intelligenza artificiale e il machine learning, non sono più prerogative delle grandi imprese. Esistono soluzioni e strumenti a portata di pmi, perché è da qui che passa il rinnovamento del tessuto imprenditoriale nazionale. Per accedervi, inoltre, è spesso possibile avvalersi del supporto di strumenti, come il credito di imposta per i beni materiali e immateriali 4.0, nati proprio per supportare la trasformazione delle realtà aziendali di tutte le dimensioni.
Per verificare come accedere a queste opportunità non esitare a contattare i nostri consulenti. La tua impresa ha bisogno di un abito digitale su misura, siamo pronti ad aiutarti con ago e filo.