Passaggio generazionale, lo scenario italiano
Tra le fasi più delicate della vita di un’impresa c’è il passaggio generazionale.
Il tessuto imprenditoriale italiano è composto prevalentemente da piccole e medie imprese – anche micro imprese – a conduzione familiare che rappresentano circa il 90% del totale: il passaggio del testimone, con l’ingresso in azienda di nuove risorse, nuovi approcci e nuove idee, diventa un vero e proprio test per la sopravvivenza dell’azienda stessa.
Come è possibile gestire al meglio questa sfida?
L’innovazione è spesso la risposta adeguata. Modelli di business nuovi, improntati alla digitalizzazione e in linea con i principi dell’industria 4.0 possono essere la chiave per consentire alle aziende di superare senza difficoltà un momento critico. Più in generale, sono due le leve da attivare per mettere al riparo la propria impresa dagli scossoni del “passaggio di consegne”: un’attenta pianificazione e un profondo processo di trasformazione digitale.
Passaggio generazionale: questi i numeri
Tra le pmi a conduzione familiare presenti in Italia, sette su dieci hanno un management che è esclusivamente espressione della famiglia, non ricomprendendo quindi manager esterni. Oltre il 50% degli imprenditori di oggi ha in media più di 60 anni. Ogni anno circa il 10% delle aziende alle prese con il passaggio generazionale fallisce, secondo i dati dell’associazione dedicata proprio alle imprese familiari Aidaf. Solo il 30% è in grado di rimanere operativa con la seconda generazione e di queste ben il 50% non riesce ad arrivare alla terza: 15 nipoti su 100 sono in grado di tenere in vita l’impresa fondata dai propri nonni.
Digitalizzare i processi per far vivere l’impresa
Come affrontare a testa alta i rischi legati al passaggio generazionale? Ripensando i modelli aziendali e trasformando l’impresa in una realtà competitiva e attrattiva. I numeri dimostrano infatti, che sempre più imprenditori preferiscono pianificare e avviare un processo di trasformazione in chiave digitale prima di lasciare il timone dell’impresa. Secondo uno studio del Centro di Ricerca sulle Imprese di Famiglia (Cerif) condotto su un campione di 100 realtà, nel 28% dei casi il Senior cede la guida all’erede solo dopo che questo ha attuato un piano di trasformazione digitale dell’azienda. Al cambio di guardia si affianca, così, anche una vera e propria trasformazione operativa dell’impresa. Un processo indispensabile, cruciale per la sopravvivenza e la competitività delle aziende a conduzione familiare in un mondo in cui è cambiato il modo stesso di fare imprese, con l’avvento delle nuove tecnologie.
La digitalizzazione come traino per il passaggio generazionale
La digitalizzazione è una trasformazione silenziosa che interessa realtà molto diverse tra loro. Questa rivoluzione, capace di tradursi in processi produttivi più snelli, sostenibili ed efficienti, non va immaginata solo come prerogativa delle grandi industrie ma come strumento di competitività delle più piccole realtà produttive. Il Gruppo Mare ha fatto da tempo di questa consapevolezza uno dei suoi principi guida e si propone di declinare processi e strumenti dell’Industria 4.0 sulle specifiche esigenze delle piccole e medie imprese italiane. A sostegno del processo di trasformazione digitale, oggi, esistono incentivi e piani del Governo che consentono anche alle aziende più piccole di avvicinarsi senza timore al futuro. Il nostro team di consulenti ed esperti è sempre pronto a guidare gli imprenditori lungo la direzione più adatta alle specifiche esigenze delle singole aziende.
Pianificare, ecco il segreto
Ma la trasformazione digitale non può essere improvvisata. Per questa ragione è importante avvalersi della consulenza di esperti ma è ancora più determinante pianificare in tempo il nuovo volto della propria azienda. In realtà, l’analisi condotta dal Cerif dimostra che è proprio la digitalizzazione a convincere i Senior a lasciare campo libero ai Junior (il 90% dei manager ammette che senza la digitalizzazione non avrebbe lasciato l’azienda agli eredi) e, in più, questo processo risponde anche a due delle più grandi problematiche delle imprese familiari: l’attrazione dei nuovi talenti e la retention. La digitalizzazione, infatti, favorisce l’apertura delle aziende familiari alle competenze esterne e aiuta ad avviare un processo di cambiamento più profondo. È indispensabile, quindi, un’accurata pianificazione che aiuti i manager ad affiancare alla trasformazione delle metodologie produttive un cambiamento della propria mentalità, più aperta e flessibile.
Perché scegliere la consulenza
In questo scenario caratterizzato da profondi cambiamenti, il supporto di consulenti esterni diventa una guida capace di offrire sostegno sia sotto il profilo operativo che di mentalità. Orientarsi tra le tante opportunità offerte e tra i diversi strumenti tecnologici disponibili, può rappresentare una sfida ardua per una azienda alle prese con un processo delicato, come il passaggio generazionale. Per questa ragione diventa strategico rivolgersi e affidarsi a consulenti capaci di disegnare e tagliare i processi di trasformazione digitale come abiti su misura. Il volto dell’impresa italiana è in piena rivoluzione, affrontarla con gli strumenti giusti e consentire al lavoro di una vita di superare con successo gli ostacoli posti dalle sfide di un mercato globale e digitale è l’imperativo per rinnovare la propria presenza sulla scena internazionale.
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