Pronto il Decreto Rilancio, la misura messa a punto dal Governo per far ripartire l’Italia.
Le misure presenti nel decreto vanno dalla Salute alle Politiche Sociali, ma ampio spazio è stato dedicato alle imprese, cuore pulsante del tessuto produttivo italiano.
L’obiettivo del nuovo Decreto del Governo Conte.
Il decreto si propone di “assicurare l’unitarietà, l’organicità, e la compiutezza delle misure volte alla tutela delle famiglie e dei lavoratori, alla salvaguardia e al sostegno delle imprese, degli artigiani e dei liberi professionisti, al consolidamento, snellimento e velocizzazione degli istituti di protezione e coesione sociale”.
Decreto Rilancio, quali opportunità per le imprese?
Dopo il Decreto Cura Italia e Liquidità, le misure a sostegno di imprese e dell’economia sono diverse. Per approfondire le opportunità del Decreto e conoscere quelle più adatte alla tua attività chiedi una consulenza ai nostri esperti. Sapremo guidarti nella ricerca delle soluzioni in linea con le caratteristiche della tua impresa.
Il Decreto Rilancio in pillole:
- Finanziamenti a fondo perduto per piccoli e professionisti
- IRAP, IMU e IVA
- Fisco Imprese e startup
- Indennizzo Partite IVA e professionisti
- Affitti e bollette per le PMI
- Proroga cassa integrazione
- Aiuti alle imprese per evitare i licenziamenti
- Tregua fiscale fino a settembre
- Agevolazioni per le startup innovative e risorse per R&D
Imprese: ecco cosa prevede il Decreto Rilancio
Ecco più nel dettaglio le misure del Decreto Rilancio che rappresentano una opportunità per le Imprese.
Contributo a fondo perduto.
Il contributo a fondo perduto è destinato a sostenere i soggetti colpiti dall’emergenza epidemiologica “Covid-19” ed è riconosciuto a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA, con fatturato nell’ultimo periodo d’imposta inferiore a 5 milioni di euro. Il contributo spetta a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Per i soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019, il contributo spetta anche in assenza del requisito del calo di fatturato/corrispettivi.
A quanto ammonta il contributo?
A seconda del calo registrato sarà determinato il contributo spettante all’attività economica. In particolare,
- 20% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a quattrocentomila euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto;
- 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e fino a un milione di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto;
- 10% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a un milione di euro e fino a cinque milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto.
Focus startup.
Ampio spazio alle startup innovative: a cui sono destinate risorse aggiuntive pari a euro 100 milioni per il 2020 per il rifinanziamento delle agevolazioni concesse nella forma del finanziamento agevolato.
E ancora per il 2020, tre le misure:
- 10 milioni di euro per la concessione alle startup innovative di agevolazioni nella forma del contributi a fondo perduto finalizzate all’acquisizione di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative.
- 200 milioni di euro per integrare il “Fondo di sostegno al venture capital”.
- È istituito, presso il Mise, il fondo per l’intrattenimento digitale “First Playable Fund”, con dotazione iniziale di 4 milioni di euro nel 2020. Lo scopo è quello di sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale.
- Moratoria temporanea di 12 mesi per le linee di credito in essere tra startup e PMI innovative e banche.
Credito d’imposta affitti.
Il Decreto Rilancio prevede anche un credito d’imposta del 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione di immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo. Possono accedere i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, che abbiano subito nei mesi di marzo, aprile e maggio una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente. Il credito spetta ai soggetti con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente.
Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività di impresa.
Il Decreto Rilancio prevede anche la costituzione, presso il MISE, del “Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa”. La dotazione del Fondo è pari a 100 milioni di euro per il 2020.
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